Lettera aperta al popolo libanese

Abbiamo molto da ridire sui vostri standard morali

Da un articolo di Uri Orbach

image_2192Israele non ha alcun contenzioso di confine con voi libanesi. Abbiamo invece molto da ridire sui vostri confini morali.
Noi abbiamo completato il riconoscimento dei corpi di Udi ed Eldad in poche ore. E voi? Voi in trent’anni non siete ancora riusciti a riconoscere chi è veramente Samir Kuntar.
Trent’anni e ancora non siete riusciti a distinguere tra un eroe nazionale e un massacratore di bambini. A voi basta che uno abbia ucciso degli ebrei – poco importa se si tratta di una bambina di Nahariya di quattro anni d’età – per tributargli il massimi degli onori.
Celebrate la vostra “vittoria” e sbandierate disprezzo per il nostro dolore. Un’altra vittoria di questo tipo e sarete perduti: di vittoria in vittoria, resterete inchiodati al vostro squallore e al vostro fanatismo.
Ogni raduno e ogni boriosa manifestazione a maggior gloria di questi vostri eroi vi lega sempre più mani e piedi ai banditi Hezbollah, guidati dal macellaio Nasrallah. È anni che le fiamme di questo rogo divorano i cedri del Libano. Nasrallah, un uomo che rivela il suo vero volto solo nell’ombra del suo bunker, è anche l’uomo che svela il vostro vero volto.
Questo in Israele è un giorno triste, ma che testimonia dolore e dignità e fierezza per quello che siamo: un contrafforte ebraico di fronte alle avanguardie della follia iraniana, installata ai nostri confini grazie al vostro silenzio e alla vostra ignavia.
I nostri figli sono tornati all’interno delle nostre frontiere; il massacratore di bambini è tornato all’interno delle vostre frontiere. Noi abbiamo ricevuto le loro spoglie con profonda pena; voi avete accolto una canaglia con grida di gioia. Ecco la differenza fra voi e noi.

(Da: YnetNews, 17.07.08)