Libertà di culto alla palestinese

La visita del presidente israeliano Herzog al secondo luogo più sacro per la tradizione e ebraica è una “profanazione” e una “provocazione contro tutti i musulmani” pari a una "dichiarazione di guerra"

Di Nan Jacques Zilberdik

Nan Jacques Zilberdik, autrice di questi articolo

La Grotta dei Patriarchi a Hebron, nota ai musulmani come “moschea Ibrahimi”, è venerata, in base alla Bibbia, come il luogo in cui sono sepolti i patriarchi ebrei e le matriarche (eccetto Rachele). La struttura che ospita la Grotta venne costruita da re Erode circa duemila anni fa durante il periodo del Secondo Tempio. Quando Hebron fu conquistata dal califfo musulmano Umar nel 637 e.v., il sito venne convertito in una moschea. L’islam ha fatto propria la tradizione ebraica secondo cui il sito è il luogo di sepoltura dei patriarchi e delle matriarche e lo ha chiamato “moschea Ibrahimi” (Abramo in arabo). Dopo la conquista di Hebron da parte dei mamelucchi, per 700 anni le autorità musulmane vietarono agli ebrei l’ingresso nel sito (considerato il secondo luogo più sacro dell’ebraismo dopo il Monte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme). Per tutto quel periodo agli ebrei era consentito salire a pregare soltanto fino al settimo gradino di una scalinata esterna, come si vede anche in alcune immagini dei primi del ‘900. Le cose cambiarono solo con l’avvento del Mandato Britannico, ma quando la Giordania occupò la Cisgiordania nel 1948 a nessun ebreo fu più permesso accedere a tutto il territorio, compresa Hebron e la Tomba dei Patriarchi. Il divieto decadde solo quando l’area passò sotto controllo israeliano con la guerra dei sei giorni del 1967.

Oggi l’Autorità Palestinese proclama che la Grotta è un luogo sacro solo per i musulmani e considera qualsiasi presenza ebraica una “profanazione”. Così, quando alla fine del mese scorso il presidente d’Israele Isaac Herzog ha visitato la Grotta e ha acceso la prima candela della festa di Hanukkà, l’Autorità Palestineseha affermato che il presidente israeliano aveva “fatto irruzione nella moschea Ibrahimi” e che l’aveva “profanata” con un atto equivalente a una “dichiarazione di guerra”.

Il questa trasmissione del 28 novembre 2021 della tv ufficiale dell’Autorità Palestinese, il governatore palestinese del distretto di Hebron, Jabrin Al-Bakri, dichiara: “Questo giorno è una dichiarazione di guerra dell’occupazione israeliana contro il popolo palestinese e i musulmani, tramite l’invasione della nobile moschea Ibrahimi”, mentre la scritta sottopancia recita: “Il presidente dello stato d’occupazione Isaac Herzog ha invaso la moschea Ibrahimi”.

Sempre il 28 novembre, il reporter della tv ufficiale dell’Autorità Palestinese afferma: “I media ebraici hanno diffuso il video della nobile moschea Ibrahimi e abbiamo visto i più importanti leader dei coloni estremisti che accompagnavano a Hebron questo estremista [il presidente israeliano Isaac Herzog] e profanavano la nobile moschea Ibrahimi”.

Non sorprende che la presunta “profanazione” della Grotta dei Patriarchi da parte di Herzog sia stata il tema di tutte le condanne della visita espresse da esponenti dell’Autorità Palestinese dal momento che per l’Autorità Palestinese qualunque presenza ebraica in luoghi considerati sacri sia dagli ebrei che dai musulmani viene condannata come una “profanazione” degna di una reazione violenta (è lo stesso che avviene per il Monte del Tempio a Gerusalemme).

Accusando Herzog di “profanare” la Grotta e “provocare deliberatamente milioni di arabi e musulmani”, il consigliere del presidente Abu Mazen nonché giudice supremo della shari’a Mahmoud Al-Habbash ha formulato velate minacce di terrorismo affermando che “l’irruzione avrà conseguenze molto gravi e pesanti per le quali lo stato di occupazione porterà la piena responsabilità”, e ha rievocato la visita al Monte del Tempio, nel settembre 2000, dell’allora leader dell’opposizione Ariel Sharon, che venne usata come pretesto per scatenare anni di feroce terrorismo contro la popolazione israeliana (seconda intifada).

Riferisce l’agenzia di stampa palestinese Ma’an il 27 novembre 2021: “Al-Habbash ha affermato che la decisione del presidente israeliano di irrompere nella moschea Ibrahimi a Hebron e di profanarla costituisce un tentativo deliberato di provocare ancora di più la sensibilità dei palestinesi, e più di questo la sensibilità di milioni di arabi e musulmani. Il giudice supremo della shari’a ha aggiunto che questa aggressiva irruzione colonialista ricorda ciò che fece l’ex primo ministro israeliano Ariel Sharon quando nel 2000 fece irruzione nella moschea di Al-Aqsa [in realtà Sharon non entrò nella moschea, ma solo sulla spianta del Tempio] causando lo scoppio di una potente intifada palestinese. Il giudice supremo della shari’a ha anche sottolineato che la moschea Ibrahimi, come la moschea Al-Aqsa, è una moschea che appartiene esclusivamente ai musulmani”.

Anche il primo ministro dell’Autorità Palestinese, Muhammad Shtayyeh, ha implicitamente minacciato violenze contro a Israele “mettendo in guardia contro le gravi conseguenze” della “provocatoria irruzione di Herzog nella moschea Ibrahimi” (citato dal quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida il 29 novembre 2021).

Già prima della visita di Herzog, il Ministero degli Affari Religiosi dell’Autorità Palestinese aveva fatto la sua parte per cercare di incendiare l’atmosfera. “Il Ministero degli Affari Religiosi – riferiva Al-Hayat Al-Jadida 28 novembre 2021 – ha messo in guardia contro la prevista irruzione del presidente israeliano Isaac Herzog nella moschea Ibrahimi. Il Vice Ministro degli Affari Religiosi, Husam Abu Al-Rub, ha dichiarato: ‘Questo è un atto che provoca tutti i musulmani e gli arabi, e un colpo a uno dei nostri siti sacri all’islam”, aggiungendo che l’occupazione è responsabile delle conseguenze di questo atto”.

Identiche le dichiarazioni rilasciate dalle organizzazioni terroristiche Jihad Islamica Palestinese e Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp).

“Il Movimento della Jihad Islamica in Palestina ha sottolineato che l’irruzione del presidente ‘israeliano’ è un atto ostile a cui dobbiamo tutti opporci con la massima forza. Il portavoce del della Jihad Islamica in Cisgiordania, Tareq Izz Al-Din, ha messo in guardia contro le conseguenze di queste irruzioni e reputa il nemico sionista pienamente responsabile dei loro effetti (agenzia di stampa palestinese Ma’an, 28 novembre 2021).

“Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha messo in guardia contro le conseguenze della visita che il presidente dell’entità sionista Isaac Herzog dovrebbe tenere oggi [28 novembre 2021] alla moschea Ibrahimi di Hebron e ha fatto appello a opporsi alla visita in tutte le forme e con tutta la forza per contrastare l’obiettivo razzista di completare la giudaizzazione della moschea. Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha sottolineato che questo gesto, in tutti i suoi aspetti ed effetti pericolosi, non farà che rafforzare la determinazione del nostro popolo a continuare a resistere all’occupazione fino a quando non lascerà tutta la nostra terra e fino a raggiungere la libertà, l’indipendenza e il ritorno dei profughi” (sito web del Fplp, 28 novembre 2021).

(Da: palwatch.org, israele.net, 5-12.12.21)