L’imbroglio di Morsi

Dov’è scritto che un paese può ridiscutere (solo) la sua parte di un accordo firmato 30 anni fa?

Di Hagai Segal

image_3556Tutti gli elogi che si è guadagnata, in Israele, la campagna egiziana contro le cellule terroristiche nel Sinai erano esagerati. La persistente libertà di movimento di cui godono i terroristi a ridosso del confine con Israele suscita il sospetto che quell’operazione sia stata condotta più in televisione che sul terreno. La nuova dirigenza egiziana sta sostanzialmente accettando, nel Sinai, una situazione di tipo libanese. E’ una dirigenza che difetta dello zelo ideologico necessario per fronteggiare i fanatici islamisti perché è, a sua volta, islamista estremista.
Le teorie accademiche secondo cui gli Accordi di Camp David impedirebbero all’Egitto di schierare forze massicce nel Sinai per combattere i terroristi sono, nel migliore dei casi, una misera scusa, nel peggiore una sfacciata menzogna. Se il presidente egiziano Muhammad Morsi fosse davvero interessato a sconfiggere i terroristi, avrebbe già fatto il necessario con i mezzi a sua disposizione, che non sono affatto trascurabili (come avevano sempre fatto Sadat e Mubarak). Israele ha già dimostrato flessibilità sulla questione quando ha autorizzato il Cairo a spostare forze aggiuntive nel Sinai, ma le attività terroristiche nella penisola non sono affatto cessate.
Oggi tutto quello che si può sperare è che Israele non accetti ulteriori richieste da parte egiziana, e certamente non la pretesa di rinegoziare i termini dell’accordo di Camp David. È una pretesa insolente anche secondo gli standard normalmente accettati nel mercanteggiamento del bazar mediorientale, giacché a Camp David gli egiziani ottennero il cento per cento della terra in cambio di relazioni diplomatiche. Ora, quando parlano di riaprire il trattato di pace non si riferiscono alla sovranità su Yamit o Sharm al-Sheikh (puntualmente restituite da Israele), bensì alle relazioni diplomatiche (cioè alla loro parte dell’accordo). Sarebbe folle da parte israeliana accettare: dove sta scritto che un paese è autorizzato a rimettere in discussione la sua (e solo la sua) parte di un accordo di pace dopo più di trentanni da che è stato firmato?
Se il nuovo Egitto vuole semplicemente ratificare il vecchio accordo, ben venga. In tal caso Morsi non ha che da recarsi a Gerusalemme e rivolgersi alla Knesset. Forse un evento di tale portata spingerebbe finalmente anche il presidente Barack Obama a recarsi in Israele.
Ma Morsi ha ben altri piani, assai meno gioiosi. E Israele deve respingerli senza mezzi termini. In caso contrario, ben presto Morsi pretenderà di ridiscutere anche la risoluzione Onu del 29 novembre 1947.

(Da: YnetNews, 3.10.12)

Nella foto in alto: Hagai Segal, autore di questo articolo

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