L’intifada delle menzogne

Le bugie palestinesi hanno raggiunto livelli da Goebbels, e non mancano coloro che le assecondano in malafede (perlomeno finché un video non li smaschera)

Di Dan Margalit

Nel corso degli anni il conflitto tra Israele e Autorità Palestinese è stato caratterizzato da controversie sia reali che artificiali circa i dati di fatto basilari. Israele considera dei violenti delinquenti coloro che lanciano molotov e pietre e che aggrediscono armati di coltello, mentre l’Autorità Palestinese li presenta al mondo come nobili combattenti per la libertà. E il mondo, con il suo riflesso automatico anti-israeliano e la sua storica propensione per l’antisemitismo, predilige la versione palestinese.

Ma durante quest’ultima ondata di attacchi terroristici le menzogne palestinesi hanno toccato nuovi vertici. Ora le loro bugie non contengono più nemmeno un briciolo di verità. Un conto è un genitore palestinese che esprimere orgoglio per il figlio morto nel tentativo di perpetrare un attentato terroristico. Tutta un’altra cosa, invece, che l’Autorità Palestinese abbia l’impudenza di definire “criminale di guerra” l’israeliano che ha sventato l’attentato uccidendo il terrorista.

La propaganda palestinese ha raggiunto livelli da Goebbels. Mentre celebra ed esalta come martiri ed eroi gli attentatori coi coltelli, contemporaneamente sostiene che gli attentati con armi bianche sono solo delle messe in scena fatte da Israele, che assassinerebbe i palestinesi a sangue freddo e con premeditazione, e poi metterebbe vicino ai loro corpi dei coltelli per imbrogliare il mondo.

Nel frattempo i palestinesi continuano a contare sul fatto che gli antisemiti in tutto il mondo si bevano le loro menzogne sui presunti piani malvagi di Israele contro la moschea di Al-Aqsa.

(Da: Israel HaYom, 23.11.15)

Sta avendo qualche successo la campagna lanciata da organizzazioni israeliane per il licenziamento del reporter Ayman Mohyeldin, di NBC News, dopo che è stato platealmente colto a mentire in diretta sulle circostanze di un attentato palestinese all’arma bianca.

Lo scorso 14 ottobre, durante un collegamento in diretta per MSNBC dal luogo di Gerusalemme dove era avvenuto un tentativo di accoltellamento, Mohyeldin ha risolutamente affermato che le forze israeliane avevano mortalmente colpito un palestinese inerme davanti alla Porta di Damasco. Mohyeldin sosteneva d’aver visto coi propri occhi che il palestinese aveva “entrambe le mani aperte ed entrambe non impugnavano nessun coltello”. Parlando come se avesse assistito all’incidente in prima persona, aggiungeva di non aver visto nessun israeliano accoltellato né minacciato. Non sapeva che in studio avevano davanti agli occhi il video che mostrava chiaramente il palestinese che brandiva un coltello nella destra e un altro oggetto nella sinistra.

Da studio è intervenuto il conduttore Jose Diaz-Balart dicendogli esplicitamente che quanto andava affermando non corrispondeva affatto a quanto si vedeva nelle immagini. A quel punto Mohyeldin ha cercato maldestramente di rimediare dicendo d’aver visto le mani vuote del terrorista solo dopo che l’incidente si era concluso, mentre si era capito benissimo cosa intendeva sostenere nella prima parte del suo collegamento.

La registrazione del reportage si è diffusa “viralmente” suscitando l’indignazione di molti telespettatori. Da allora Mohyeldin non è più comparso in collegamento da Israele, anche se la NBC non ha diffuso alcun annuncio ufficiale in questo senso. (Da: Israel HaYom, 23.11.15)

Si veda anche:

Le bugie (incendiarie) di Abu Mazen e dell’Olp

Perché mente spudoratamente?