L’Iran guadagna terreno e punta ai confini d’Israele

Teheran ha completato la prima fase del suo piano di “annessioni” per imporre la propria egemonia nella regione e creare contiguità territoriale fino alla Giordania

Di Smadar Perry

Smadar Perry, autrice di questo articolo

L’Iran sta per completare la prima fase del suo piano di “annessioni”. La terza fase termina alle frontiere di Israele.

Secondo le valutazioni dell’intelligence israeliana, la prima tappa prevede di prendere il controllo di una serie di aree fino a creare una contiguità territoriale dall’Iran al Libano, passando per Iraq e Siria. Dopo il Libano, gli iraniani contano di raggiungere il Sudan attraverso il mare e assumere il controllo anche in quel paese.

La seconda tappa contempla l’espansione da Teheran, attraverso l’Oceano Indiano, verso le nazioni del Golfo e poi verso l’Arabia Saudita, con la presa di controllo anche su quella zona.

La terza e ultima tappa prevede un’ulteriore espansione dall’Iran verso l’Iraq e da lì in Giordania, fino ai confini con Israele.

Come parte della prima fase del piano, negli ultimi giorni le forze iraniane hanno combattuto i ribelli siriani sul confine siro-iracheno.

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I ribelli siriani ricevono sostegno dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti, e la preoccupazione è che questi scontri possano sfociare in un conflitto molto più grande: fra gli Stati Uniti e l’Iran o addirittura fra gli Stati Uniti e la Russia.

Secondo le fonti di intelligence, l’Iran sta concentrando i combattimenti nei pressi della base di addestramento di al-Tanf, dove si registra una grande concentrazione di ribelli siriani. Gli Stati Uniti, nel frattempo, appoggiano i ribelli nei loro sforzi di reclutamento e li aiutano ad addestrare in Giordania i nuovi arruolati. Gli iraniani cercano di conquistare al-Tanf per via della sua posizione strategica sull’autostrada che collega Baghdad e Damasco. Prendere al-Tanf renderebbe più facile e rapido lo spostamento di truppe e mezzi militari verso la Siria. Agli americani è giunta una richiesta di aiuto per il timore che hanno i giordani che sostenitori del’ISIS o alternativamente dell’Iran possano davvero prendere il controllo della importante base.

(Da: YnetNews, 14.6.17)