L’Iran rilancia le accuse di spionaggio contro la minoranza Baha’i

A differenza di quanto accade in Iran, in Israele i Baha’i sono perfettamente rispettati e tanto basta a Teheran per accusarli di trame e complotti agli ordini di Gerusalemme

Tempio e giardini Baha’i sulle pendici del Monte Carmelo, a Haifa (Israele)

I mass-media iraniani accusano la minoranza religiosa Baha’i di fare opera di spionaggio a favore di Israele e denunciano l’esistenza di una articolata cospirazione che coinvolge “diverse trame spionistiche dei Baha’i che necessitano di maggiore attenzione da parte delle autorità responsabili”.

L’attuale regime iraniano ha una lunga tradizione di repressione delle minoranze religiose Baha’i, compresa l’esecuzione per impiccagione di almeno 200 membri della comunità dopo la Rivoluzione Islamica khomeinista del 1979.

L’agenzia iraniana FarsNews ha pubblicato lunedì un articolo in cui sostiene che i Baha’i stanno spiando l’Iran sotto la direzione del “centro principale della setta in Israele”. Questo tipo di articoli, che incitano contro le minoranze religiose, vengono raramente tradotti in inglese per dare modo al ministro degli esteri iraniano Javad Zarif e agli altri rappresentanti di Teheran di mascherare più facilmente la vera natura del regime quando si rivolgono all’opinione pubblica occidentale, come ha fatto Zarif alla CNN la scorsa settimana. Parlando in inglese l’Iran si presenta come vittima delle potenze occidentali, ma all’interno la narrazione è assai diversa.

Il lancio di FarsNews aizza contro quelle che definisce “le attività di intelligence Baha’i e il rapporto di questo culto con stranieri legati a Israele”, e sostiene che un’indagine avrebbe dimostrato che “l’organizzazione in Iran nota come Guardia Socialista Rivoluzionaria [sic], al comando del principale centro della setta in Israele, identifica individui e dipendenti in diverse parti dello stato [iraniano]”.

Nel mondo si contano fra 5 e 7 milioni di fedeli Baha’i  sparsi in circa 200 paesi. Ma proprio in Iran, dove questa religione venne fondata nel XIX secolo, la popolazione Baha’i viene perseguitata. La Comunità Internazionale Baha’i afferma che dal 2005, circa 710 Baha’i sono stati arrestati. Sotto il recente mandato del presidente Hassan Rouhani, costantemente descritto in Occidente come “moderato”, sono comparsi sui mass-media iraniani “più di 26.000 pezzi di propaganda anti-Baha’i”.

Il recente articolo di FarsNews, che si dilunga sulla presunta cospirazione Baha’i legata a Israele, si basa esclusivamente sul fatto che il fondatore della fede Baha’i venne esiliato nel XIX secolo dalla Persia ad Acco (allora sotto dominio turco-ottomano) e che a Haifa, non lontano da Acco, venne fondato un importante centro di culto e pellegrinaggio Baha’i. Sebbene il legame dei Baha’i con Haifa e Acco preceda la nascita dello stato d’Israele, il fatto che in Israele la religione Baha’i e i suoi luoghi santi, a differenza di quanto accade in Iran, siano perfettamente rispettati basta ai mass-media iraniani per rilanciare periodicamente le accuse di cospirazioni e spionaggi.

(Da: Jerusalem Post, 23.7.19)

Una manifestazione Baha’i a Rio de Janeiro (Brasile) contro gli arresti arbitrari di fedeli Baha’i in Iran