Livni: “Israele fa di tutto per evitare vittime innocenti”

“Ma c’è chi vuole vedere le fiamme divampare in Medio Oriente”

image_2041“Spesso c’è una grande differenza fra l’immagine internazionale di Israele e quella che è la realtà effettiva”. Lo ha sottolineato il ministro degli esteri israeliano Tzipi Livni, in visita negli Stati Uniti, rivolgendosi mercoledì ai parlamentari del Massachusetts.
Parlando delle recenti accuse rivolte a Israele per le operazioni anti-terrorismo nella striscia di Gaza, la Livni ha voluto ribadire che Israele fa di tutto per cercare di non causare vittime innocenti. “La morte di un bambino, israeliano o palestinese – ha detto – è sempre una perdita tragica e noi facciamo tutto ciò che possiamo per evitarla. Talvolta, tuttavia, nel fuoco della battaglia è inevitabile che accada. La guerra al terrorismo mette soldati e politici di fronte a dilemmi estremi, ma la nostra priorità rimane quella di proteggere i nostri cittadini. Governare su un’altra nazione – ha continuato il ministro degli esteri israeliano – non è nelle ambizioni né nella politica di Israele. La popolazione israeliana ha compreso da tempo che si devono fare compromessi per arrivare alla pace. Vogliamo che il popolo palestinese abbia uno stato vitale e prospero, ma bisogna capire che, come uno stato palestinese sicuro è nell’interesse di Israele, allo stesso modo uno stato di Israele sicuro è nell’interesse dei palestinesi. La pace è al cuore della tradizione ebraica e israeliana ed è al centro dei nostri obiettivi come paese. Vi posso garantire – ha aggiunto la Livni – che la pace è l’obiettivo prioritario del governo israeliano e mio personale in quanto ministro degli esteri. Noi siamo decisi a continuare la ricerca della pace con coloro sul versate palestinese che, come noi, hanno abbracciato la prospettiva due popoli-due stati”.
La Livni ha poi spronato la comunità internazionale ad esercitare maggiori pressioni sull’Iran, anche per mezzo di sanzioni economiche, per fermare il suo programma nucleare. “Dobbiamo aumentare oggi la pressione sulla leadership iraniana, se vogliamo evitare di trovarci di fronte a dilemmi molto difficili in futuro”, ha spiegato. E ha concluso: “Ci sono molti che vorrebbero vedere le fiamme divampare in Medio Oriente. Quando il regime iraniano nega la Shoà, promuove la distruzione di uno stato membro della comunità internazionale, sostiene il terrorismo e la violenza e intanto cerca di dotarsi di armi nucleari, allora va fermato”.

(Da: YnetNews, 12.03.08)