Lultimo soldato israeliano lascia la striscia di Gaza

Capo di stato maggiore: Non ammetteremo inettitudini, non tollereremo attentati terroristici.

image_889Dopo 38 anni è terminato il governo israeliano sulla striscia di Gaza: una breve cerimonia militare tenuta nella base della Divisione Gaza a Neve Dekalim ha marcato domenica sera la fine del controllo israeliano sul territorio conquistato durante la guerra dei sei giorni del 1967 agli egiziani, che l’avevano a loro volta occupato nel 1948 durante la guerra contro l’indipendenza di Israele. Il comandante della Divisione Gaza, generale Aviv Kochavi, sarà l’ultimo militare israeliano a lasciare la striscia nelle prime ore di lunedì mattina.
“Siamo di fronte all’apertura di un’occasione storica per entrambi i popoli – ha detto durante la cerimonia il capo di stato maggiore Dan Halutz – Le bandiere dell’Autorità Palestinese e dei gruppi terroristi che sventoleranno sugli ex insediamenti sgomberati non possono cambiare la realtà. Il trasferimento del controllo sulla striscia di Gaza obbliga i palestinesi a garantire legge e ordine, e a impedire il terrorismo. Questo è il loro vero test. Noi non ammetteremo inettitudini, non chiuderemo gli occhi di fronte i fallimenti, non tollereremo attentati terroristici”.
“Lasciamo tutti insieme questo territorio chiudendoci il cancello dietro le spalle – ha detto il generale Kochavi – Ma il cancello che chiudiamo è lo stesso che verrà aperto, perché confidiamo che sarà un cancello di pace e tranquillità, un cancello di speranza, di buona volontà e di buon vicinato. Ce ne andiamo a testa alta, e con la precisa determinazione di assolvere il nostro compito anche in futuro. Gaza viene consegnata ai nostri vicini. Questo è l’inizio di una nuova realtà, e resta incerto il futuro che ci attende. Ma se dovesse spirare vento cattivo, le Forze di Difesa israeliane saranno pronte e reagiranno di conseguenza”.
Dopo i discorsi, è stata suonata per l’ultima volta a Gaza la HaTikwà, l’inno nazionale israeliano, e la bandiera d’Israele è stata ammainata.
“Ora a Gaza può succedere qualunque cosa – ha detto una fonte militare – Nessun compiacimento. Il ritiro è stato pianificato come qualunque altra operazione militare. Non è una festa”.
Poche ore prima i palestinesi avevano deciso di boicottare la cerimonia del passaggio del controllo sulla striscia di Gaza. “Il ritiro è una mossa unilaterale israeliana – ha detto il capo dei negoziatori palestinesi Saeb Ereket – e non è chiaro perché dovremmo prendere parte a una cerimonia che fa parte di una decisione unilaterale israeliana”.

(YnetNews, Ha’aretz, 11.09.05)