Ma a chi crede di darla a bere Nasrallah?

Se Hezbollah ritiene di dover replicare ad Ha’aretz.

Di Moshe Arens

image_3361È possibile che il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, legga Ha’aretz? Non l’edizione in ebraico, naturalmente. Ma forse legge l’edizione on-line in inglese, o forse l’edizione a stampa gli viene fatta arrivare in qualche modo a Beirut da uno dei suoi agenti in Israele? O gli viene tradotta da qualcuno dei suoi collaboratori?
Come che sia, pare quasi che Nasrallah abbia deciso di rispondere a un editoriale comparso su Ha’aretz, nemmeno in gran rilievo, il 24 gennaio scorso: l’articolo commentava una dichiarazione fatta dal Segretario generale dell’Onu durante la sua recente visita a Beirut, nella quale Ban Ki-moon definiva “inaccettabile” l’arsenale accumulato da Hezbollah al di fuori del controllo del governo libanese. L’editoriale di Ha’aretz diceva che, se un’organizzazione terroristica che schiera decine di migliaia di razzi puntati contro Israele risulta “inaccettabile” al segretario generale dell’Onu, per Israele essa è semplicemente intollerabile. Di più. Essa crea una situazione in cui tutto il Libano è seduto su una bomba a orologeria. Se Israele si trovasse costretto ad attaccare e distruggere questo vasto arsenale di razzi, inevitabilmente si riverserebbero sul Libano gravi distruzioni. In altre parole, Hezbollah sta mettendo in pericolo tutto il Libano e i libanesi. I razzi di Hezbollah, sottolineava l’articolo del quotidiano israeliano, fungono da scudo protettivo per le ambizioni nucleari iraniane e verranno scatenati contro Israele su ordine di Tehran. Pertanto, prima o poi, dovrà essere intrapresa un’azione per ottenere lo smantellamento di questo apparato missilistico.
Ci sono volute due settimane a Nasrallah per assimilare pienamente il significato del messaggio e di tutte le sue implicazioni: che cosa penseranno esattamente i libanesi, seduti sulla polveriera che egli ha costruito sotto di loro? E come potrebbe incidere questa loro condizione sulla posizione di Hezbollah in Libano? Un altro problema che gli si è presentato è il rischio di eventuali mosse internazionali volte ad imporre lo smantellamento dei suoi razzi in Libano o, in alternativa, la possibilità di azioni militari mirate a distruggere questo suo arsenale.
Lo scorso 7 febbraio, dal suo nascondiglio a Beirut Nasrallah ha indirizzato un messaggio video alla popolazione libanese: un messaggio che può interessare anche ai lettori di Ha’aretz. Sì, ha detto Nasrallah, Hezbollah sin dal 1982 riceve dall’Iran “tutte le possibili forme di aiuto morale, politico e materiale” (per inciso, ammettendo candidamente che su questo finora Hezbollah aveva detto solo “mezza verità” per “non mettere in imbarazzo i nostri fratelli iraniani”). Ma ha negato che Hezbollah prenda ordini operativi da Tehran. Poi ha aggiunto una frase chiave. Se Israele dovesse attaccare i siti nucleari iraniani, la dirigenza iraniana “non chiederebbe nulla né ordinerebbe nulla a Hezbollah”. Se ciò dovesse accadere, ha proclamato, sarebbe la dirigenza di Hezbollah quella che “si riunirebbe, valuterebbe e deciderebbe il da farsi”.
Ecco dunque come stanno le cose, che ci crediate o no. Hezbollah, sebbene riceva “tutte le possibili forme di aiuto morale, politico e materiale” dai “fratelli” iraniani, è una’organizzazione indipendente, non prende ordini da Tehran e deciderà da solo se e quando lanciare contro Israele le decine di migliaia di razzi che, grazie all’Iran, ha schierato in tutto il Libano. E ciò avverrà solo dopo che si sarà riunito, avrà valutato il problema e avrà deciso cosa fare. Pertanto, dice Nasrallah, la gente in Libano e a Tel Aviv non ha da preoccuparsi.
Nasrallah deve essere veramente stolto se crede di poter abbindolare in questo modo la gente in Libano, in Israele e tutta la comunità internazionale. I legami coi suoi padroni a Tehran sono fin troppo noti: sono loro che dettano legge, sono loro che stanno cercando di sostenere il regime di Assad in Siria. È il perdurare del dominio di Bashar Assad a Damasco che assicura a Hezbollah in Libano l’arteria di rifornimento.
Nessuna meraviglia che Nasrallah si senta un po’ traballante e cerchi di puntellare la sua immagine pubblica spacciandosi per un fattore indipendente nell’equazione mediorientale. Ma i fatti sostanziali restano gli stessi. I razzi di Hezbollah in Libano sono parte integrante dello sforzo iraniano per ottenere armi nucleari, e dunque neutralizzare la minaccia costituita da quei razzi deve essere parte della strategia per impedire all’Iran di dotarsi di armamenti nucleari.

(Da: Ha’aretz, 14.2.12)

Per il filmato del discorso di Nasrallah (con sottotitoli in inglese):

http://www.memritv.org/clip/en/3313.htm

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