Mercoledì 30: se ne discute in Israele

Alcuni commenti dagli editoriali della stampa israeliana del 29 luglio

Yediot Aharonot commenta la guerra Hamas-Fatah , osservando che la condotta dei palestinesi a Gaza e West Bank ‘liberate’ non lascia dubbi: Il sogno di uno stato palestinese laico e democratico sta svanendo.

Yisrael Hayom (Israele oggi) fa riferimento alla crisi nel Kadima dicendo, “Tutta la storia potrebbe essere divertente se non fosse per il fatto che, oltre ai giochi virtuali,il governo in agonia riesce anche a fare negoziati con entità che sanno come approfittare della sua mollezza”.

The Jerusalem Post lamenta l’acquiescenza del mondo al terrorismo e chiede se sia “al di là delle capacità della gente definire gli attacchi deliberati contro civili un crimine contro l’umanità. Il mondo non sarebbe un posto migliore se i terroristi non trovassero rifugio, supporto economico e copertura politica – perché, semplicemente, nessuna ‘ragione’ giustifica le loro azioni?”

Ma’ariv afferma che se le elezioni si tenessero solo nel 2010, “A quel punto il Primo Ministro che sostituisce Olmert diventerà un candidato legittimo, e il Kadima riceverà probabilmente uno status pubblico diverso”. Gli editorialisti affermano che “la situazione è fluida e, nell’era post-Olmert , Netanyahu rischia di trovarsi all’opposizione per anni”.

Haaretz discute delle recenti sommosse dei coloni nella West Bank, e sostiene che “non c’è proprio niente di nuovo sotto il sole della West Bank . . . .le generazioni vengono e vanno – coloni, fuorilegge, studenti di yeshiva, soldati che li proteggono e sono trattati con disprezzo, insegnanti che prendono lo stipendio dai contribuenti, figli e nipoti dei coloni che fanno tutto quello che vogliono. E alcuni costituiscono un’infrastruttura per il terrorismo ebraico nei territori. Le generazioni di palestinesi, intanto, vengono e vanno anch’esse come i coloni, e i loro figli e nipoti imperversano e saccheggiano impunemente in uno stato che sembra aver rinunciato”.