Ministro israeliano: “Abbiamo il diritto di rispondere al fuoco”

I terroristi mirano ai civili, Israele mira ai terroristi

image_2020Il ministro della giustizia israeliano Daniel Friedmann esaminerà gli aspetti legali del fuoco di risposta israeliano verso gruppi di fuoco palestinesi che agiscono posizionandosi in mezzo alla popolazione civile palestinese, usata come “scudo umano” per proteggere i lanciatori di missili e razzi verso Israele.
Il ministro Friedmann è stato incaricato di approfondire la questione dopo che il vice primo ministro israeliano Haim Ramon ha chiesto che le Forze di Difesa venissero autorizzate a rispondere al fuoco palestinese anche quando le rampe di lancio dei missili sono collocate in zone civili densamente abitate. Intervenendo domenica alla riunione di governo, Ramon ha chiesto: “Perché i nostri soldati non possono rispondere al fuoco sparando verso (tutte) le fonti di fuoco nemico? Secondo il diritto internazionale, siamo autorizzati a farlo. La questione è già stata esaminata sotto il profilo legale durante la seconda guerra in Libano (contro Hezbollah, estate 2006) e la conclusione fu che, se il nemico spara da un villaggio, abbiamo il diritto di rispondere al fuoco anche se il villaggio è abitato”.
La dichiarazione di Ramon è stata fatta durante la riunione di domenica del governo, nel corso della quale i ministri sono stati chiamati ad avanzare varie proposte su come affrontare l’escalation nella striscia di Gaza, in vista di una riunione sulla questione dei tre massimi esponenti politici – il primo ministro Ehud Olmert, il ministro degli esteri Tzipi Livni e il ministro della difesa Ehud Barak – con alti ufficiali delle forze armate.

“I palestinesi – ha dichiarato domenica il portavoce del ministero degli esteri israeliano Aryeh Mekel – lanciano i missili mirando ai centri abitati dalla popolazione allo scopo di uccidere, ferire, mutilare e terrorizzare i civili israeliani. Sparano i Qassam (ed ora anche i Grad, o Katyusha, probabilmente di produzione iraniana, che non sono affatto razzi rudimentali) verso centri commerciali, ospedali, scuole e altri obiettivi civili. Le Forze di Difesa israeliane, al contrario, operano nella striscia di Gaza con lo scopo preciso e rigoroso di colpire i gruppi terroristici e le loro strutture. I soldati israeliani non prendono mai di mira i civili palestinesi, anche se accade talvolta che, nel corso dei combattimenti, vengano disgraziatamente feriti o uccisi anche dei civili, un fatto che deploriamo e che cerchiamo di evitare in tutti i modi, anche a costo di far correre maggiori rischi ai nostri soldati”.

(Da: YnetNews, 2.03.08)

Nella foto in alto: In un rifugio di Sderot, durante un attacco di Qassam palestinesi