Nasrallah sbaglia tutto

La reazione di Israele continua a prendere in contropiede il capo Hezbollah

Da un articolo di Shimon Shiffer

image_2007Se il Segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah gode davvero dell’attendibilità e dell’integrità che molti osservatori, anche qui, fino a poco tempo fa gli attribuivano, allora dovrebbe alzarsi e ammettere d’aver sbagliato ancora una volta nel valutare la reazioni israeliane alle sue mosse.
Il primo errore di Nasrallah è stato sbagliare previsione circa la forza della reazione israeliana alla presa in ostaggio dei riservisti delle Forze di Difesa Ehud Goldwasser e Eldad Regev. Alla fine lui stesso ha ammesso che non pensava che Israele si sarebbe lanciato in una guerra per questo motivo.
Nasrallah ha poi sbagliato quando ha pensato di poter strappare a Israele un pesante riscatto, sottoforma di scarcerazione di detenuti libanesi che stanno scontando la pena in Israele, in cambio di semplici informazioni circa le condizioni dei due riservisti in ostaggio. Ofer Dekel, il rappresentante del primo ministro nei negoziati indiretti con Hezbollah, ha risposto con un netto no: Israele non è disposto a pagare qualunque prezzo per delle semplici informazioni.
Quando i contatti si sono bloccati del tutto, Nasrallah ha tentato un vergognoso commercio con “parti di corpi di soldati israeliani” in suo possesso. Ma i famigliari in lutto per quei soldati hanno risposto indignati e disgustati che Nasrallah poteva tenersi quei pezzi di corpo. La risposta israeliana fu una dimostrazione di forza, non di debolezza. Nasrallah era stato preso in contropiede ancora una volta.
Secondo quanto riportato dal settimanale tedesco Der Spiegel, il governo israeliano avrebbe deciso di dichiarare deceduti i due soldati sequestrati. Quand’anche Israele facesse davvero questo passo, finché non vi saranno prove concrete che i due non sono più in vita si può star certi che non verranno ritenuti veramente “caduti di guerra”. In base alla legge ebraica, le famiglie non porteranno il lutto. Tuttavia, una dichiarazione di morte dei due riservisti come quella ventilata da Der Spiegel toglierebbe a Nasrallah anche l’ultima leva da usare nel barbaro negoziato che ha imposto a Israele.
Israele non ha intenzione di pagare il prezzo di cui Nasrallah avrebbe disperatamente bisogno in questo momento, dopo l’uccisione di Imad Mugniyah: e cioè la scarcerazione dell’”eroe” Samir Kuntar, il massacratore di un’intera famiglia israeliana attualmente detenuto in Israele.
Ecco perché, almeno in questa fase, è il capo di Hezbollah quello che sta più sulle spine.

(Da: YnetNwes, 02.17.08)