Né emissioni né inquinamento: varato il più grande impianto a energia solare d’Israele

La centrale di Ashalim, nel deserto del Negev, è composta da 360 pannelli fotovoltaici che funzionano senza generare sostanze nocive

I 50mila specchi della parte termo-elettrica del complesso di Ashalim

Israele ha fatto un altro passo nel passaggio dai combustibili fossili all’energia rinnovabile rispettosa dell’ambiente, approvando quello che fino ad oggi è il suo più grande impianto a pannelli solari. L’impianto, che è ad uso commerciale, funziona senza generare inquinamento né emissioni di gas serra.

L’ Authority israeliana per l’energia elettrica e il ministro dell’energia, Yuval Steinitz, hanno recentemente approvato l’attivazione commerciale della centrale fotovoltaica di Ashalim, situata nel deserto del Negev a sud della città di Be’er Sheva, per un periodo di vent’anni.

La centrale è composta da 360 pannelli solari con una produzione di 121 Megawatt, il doppio della produzione di energia dell’attuale centrale fotovoltaica israeliana, molto più piccola, di Mash’abey Sade. Il vasto impianto, che si estende su più di 125 ettari, è stato costruito dalla società di costruzioni e ingegneria civile Solel Boneh e dalla Belectric, una società internazionale specializzata in tecnologia fotovoltaica in tutto il mondo, con un investimento finora di circa 600 milioni di shekel (più di 152 milioni di euro). La centrale punta a fornire energia solare pulita alla rete della Israel Electric Corporation garantendo elettricità a circa 60mila abitazioni israeliane.

Pulitura dei 360 pannelli fotovoltaici del complesso di Ashelim

Il progetto ebbe inizio come una centrale termo-elettrica per la fornitura di energia rinnovabile utilizzando la tecnologia che converte l’energia termica del sole in calore, a sua volta utilizzato per creare elettricità usando il vapore. Questa tecnologia è oggi considerata costosa e inutilmente complicata rispetto alla tecnologia fotovoltaica che converte la luce in elettricità utilizzando celle solari. A seguito dei progressi nel campo della tecnologia fotovoltaica, e per ridurre i costi per il consumatore israeliano, l’Authority per l’energia elettrica ha deciso di convertire la centrale termo-elettrica di Ashalim in una centrale fotovoltaica, facendo risparmiare alla popolazione circa 120 milioni di shekel (30,4 milioni di euro) all’anno.

“Sono orgoglioso di guidare il Ministero dell’energia – ha affermato Steinitz – che insieme all’Authority per l’energia elettrica ha contribuito a promuovere l’uso dell’energia solare per creare la più alta produzione di elettricità registrata sul campo nell’ultimo decennio”. Il record assoluto della Israel Electric Corporation in fatto di produzione di energia da risorse rinnovabili, principalmente energia solare, è stato stabilito lo scorso aprile e attualmente si attesta a 1.326 Megawatt, pari al 19,3% della produzione totale di energia. Il record precedente era stato registrato a febbraio, quando la capacità produttiva aveva raggiunto circa 1.295 Megawatt, pari al 16,4% della produzione totale di energia.

(Da: YnetNews, 19.10.19)

La centrale solare Megalim, che fa parte del complesso di Ashalim: