Nelle scuole iraniane si insegna antisemitismo, odio e complottismo anti-occidentale

Rapporto dell'Anti-Defamation League: "Mentre alcuni programmi di studio nella regione iniziano a migliorare, nei libri di testo di Teheran imperversano fanatismo e odio verso gli ebrei”

Libro di testo iraniano per il quinto anno di studi. La citazione dell’ayatollah Ruhollah Khomeini dice: “Israele deve essere spazzato via” (clicca per ingrandire)

Agli studenti iraniani vengono insegnati odio, antisemitismo e istigazione alla violenza contro gli Stati Uniti, Israele e il popolo ebraico. E’ quanto emerge da un rapporto pubblicato giovedì dall’Anti-Defamation League in occasione del 42esimo anniversario della rivoluzione islamica in Iran.

Basato su una esaustiva analisi dei libri di testo ufficialmente adottati nelle scuole iraniane negli ultimi cinque anni, il rapporto riferisce che i manuali della Repubblica Islamica insegnano agli studenti a proclamare “Morte a Israele”, uno stato che viene loro presentato come un regime illegittimo e fittizio che deve essere distrutto.  Nonostante il governo iraniano continui a sostenere d’essere ostile a Israele e non al il popolo ebraico, il materiale educativo statale contiene messaggi di odio verso gli ebrei sia nella storia antica che in quella moderna, e gli ebrei vengono rappresentati secondo una serie di miti e cliché tipicamente antisemiti. Il materiale educativo afferma che gli ebrei hanno complottato contro l’islam sin dal suo inizio, che hanno falsificato i testi islamici e che non hanno mai esitato a usare la violenza per conseguire i loro obiettivi.

Un libro di testo di storia per l’11esimo anno di studi afferma che “gli ipocriti e gli ebrei” guidarono la cospirazione contro Maometto e i musulmani di Medina. Lo stesso libro insiste sulle incessanti “cospirazioni degli ebrei contro i musulmani”. Un testo di sociologia dell’11esimo anno descrive le “prime cellule della Massoneria” come composte da “arraffatori d’oro e capitalisti ebrei occidentali”. Lo stesso testo ricorre poi al classico cliché antisemita secondo cui gli ebrei detengono il controllo dei mass-media: “L’accumulo del potere dei mass-media nelle mani dei proprietari di ricchezze e delle associazioni sioniste non solo rende vulnerabile l’identità culturale delle società non occidentali, ma è anche in contraddizione coi valori democratici professati dal mondo occidentale”.

Libro di testo iraniano per l’ottavo anno di studi. Israele all’interno delle linee armistiziali del 1948 è indicato dalla scritta in verde come “Territori occupati” (clicca per ingrandire)

Secondo il rapporto, agli studenti iraniani viene insegnato che le sanzioni economiche americane imposte all’Iran fanno parte di un “piano satanico” che mira ad annientare le credenze religiose dei musulmani. Anche le influenze culturali americane ed europee vengono dipinte come parte di una “guerra soft” e di un deliberato “attacco culturale” contro l’islam. Un libro per il nono anno di studi menziona in questo senso “film, videogiochi, droga, indecenza, derisione dell’islam e creazione di divisioni tra sciiti e sunniti”. Un testo su Vita e Religione per la 12esima classe cita l’ayatollah Ruhollah Khomeini che diceva: “Ci piaccia o no i sionisti, l’America e i sovietici ci perseguiteranno allo scopo di infangare la nostra identità religiosa e la dignità della nostra scuola di pensiero”. Un libro per il nono anno elenca Caino, Abraha, Alessandro Magno, Gengis Khan, Hitler, Saddam Hussein e George Bush come “persone avide e senza fede” e “compagni di Satana” che fecero ricorso alla “guerra e all’aggressione”.

Agli studenti iraniani viene insegnato che l’ISIS è una fabbricazione degli Stati Uniti, dei sionisti e di burattinai arabi. La fede bahá’í è dipinta come un espediente colonialista e i seguaci bahá’í e del wahhabismo (la principale corrente islamica in Arabia Saudita) sono demonizzati come infidi e sudici.

I libri di testo più aggiornati propugnano una nuova teoria del complotto sostenendo che nel 2020 i mass-media occidentali hanno volutamente esagerato la questione del coronavirus per ridurre il numero di persone che l’anno scorso hanno partecipato ai festeggiamenti per il 41esimo anniversario del regime degli ayatollah.

“Mentre alcuni programmi di studio nella regione stanno iniziando a migliorare riducendo l’istigazione all’odio e incoraggiando i temi della tolleranza – scrive l’autore del rapporto David Weinberg, direttore per gli affari internazionali dell’ADL – a Teheran l’antisemitismo e l’incitamento alla violenza imperversano più che mai nel sistema educativo. Dalla demonizzazione degli ebrei nelle lezioni sulla storia antica fino alla glorificazione dei terroristi antisemiti del 2020, i programmi di studio attuali in Iran sono pieno di fanatismo sponsorizzato dallo stato”.

(Da: Israel HaYom, Jerusalem Post, 11.2.21)

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