Netanyahu agli iraniani: “Immaginate se il governo smettesse di sprecare il vostro denaro in Siria e nello Yemen e in guerre inutili in Medio Oriente”

In un video, il primo ministro israeliano elogia il coraggio del popolo iraniano e auspica una partita di calcio Iran-Israele “in una Teheran libera”

Con un video postato martedì sera, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è rivolto direttamente al popolo iraniano elogiandolo per il coraggio dimostrato nelle recenti proteste di massa contro la drammatica situazione economica della Repubblica Islamica, e si è complimentato per la prestazione della nazionale iraniana ai mondiali di calcio in Russia.

“Avete idea di quanto sia difficile impedire a Ronaldo di segnare un gol? Un tempo giocavo a calcio e lasciate che vi dica: è quasi impossibile. Eppure la squadra iraniana ha fatto l’impossibile”. Così esordisce Netanyahu nel video-messaggio, facendo riferimento al pareggio 1-1 ottenuto lunedì dalla squadra iraniana contro il ben più favorito Portogallo, grazie anche alla parata di un rigore calciato da Cristiano Ronaldo. Prosegue Netanyahu: “Al popolo iraniano, io dico: avete dimostrato coraggio sul campo di gioco e oggi dimostrate lo stesso coraggio nelle strade dell’Iran. L’Iran ha molti problemi: inquinamento atmosferico, scarsità d’acqua, miliardi sprecati nel terrorismo. Riuscite a immaginare cosa accadrebbe se il governo iraniano, anziché sprecare il vostro denaro in Siria e nello Yemen e in guerre inutili in Medio Oriente, iniziasse a investirlo per risolvere questi problemi in Iran? La soluzione a tutti questi problemi è il popolo iraniano. Ecco perché ho offerto aiuti medici per salvare vite iraniane dopo un terremoto devastante. Ecco perché ho aperto un gruppo Telegram in lingua farsi per insegnare agli agricoltori iraniani come risparmiare acqua. Ed ecco perché non smetterò mai di perorare la pace con il popolo iraniano. Un giorno – conclude Netanyahu – spero di vedere  la squadra di calcio iraniana confrontarsi con quella di Israele in una Teheran libera. Quel giorno saremo tutti vincitori”.

Nei giorni scorsi, migliaia di iraniani sono scesi in piazza, prima a Teheran e poi un po’ in tutto il paese, infuriati per la disastrosa situazione dell’economia del loro paese. Nei video pubblicati sui social network si sono visti manifestanti che gridavano slogan come “Morte alla Palestina”, “No a Gaza, no al Libano” e “Lasciate stare la Siria e pensate a noi”: una chiara indicazione della rabbia diffusa contro il regime per i miliardi di dollari sprecati nelle guerre per procura in Medio Oriente e a sostegno di gruppi terroristici, anziché investiti nell’economia in difficoltà dentro casa. In alcuni casi si sono sentiti anche slogan come “Non vogliamo gli ayatollah” e “Morte al dittatore”.

Negli anni scorsi, l’Iran ha fornito enormi aiuti finanziari ai gruppi terroristici palestinesi Hamas e Jihad Islamica, ai libanesi Hezbollah, ai ribelli Houthi nello Yemen e a varie milizie sciite in Iraq. A quanto risulta, dall’inizio della guerra civile siriana nel 2011 Teheran ha sborsato almeno 6 miliardi di dollari per sostenere il regime di Assad.

Alla fine dell’anno scorso, analoghe proteste economiche erano scoppiate in più di 70 città iraniane, diventando le più vaste manifestazioni nel paese dopo quelle, duramente represse, contro le contestate elezioni presidenziali del 2009. Le proteste a fine dicembre 2017 e inizio gennaio 2018 hanno fatto registrare almeno 25 morti e quasi 5.000 arresti.

All’inizio di questo mese Netanyahu era già apparso in un video in cui offriva di condividere on-line la tecnologia idrica israeliana con i cittadini iraniani. Il video ha collezionato 5 milioni di visualizzazioni nei primi cinque giorni in cui era on-line. Il dato forse più significativo è che, entro 24 ore dalla diffusione di quel video, circa 100.000 iraniani si sono iscritti all’account Telegram in lingua farsi del governo israeliano.

(Da: Israel HaYom, Times of Israel, 27.6.18)