Netanyahu ha gettato la spugna. Adesso cosa succede?

Da un Benjamin (Bibi) all’altro (Benny), le prossime tappe della crisi politica israeliana

Bandiere e stemma dello Stato alla Knesset, il parlamento israeliano

Ora che il primo ministro Benjamin (Bibi) Netanyahu ha rimesso l’incarico, informando lunedì sera il presidente Reuven Rivlin di non essere riuscito a formare una coalizione, ecco quali sono i vari scenari che possono verificarsi nelle prossime settimane (o mesi) a seconda che il leader di Blu&Bianco, Benjamin (Benny) Gantz, riesca o meno a varare il nuovo governo.

22-24 ottobre. Rivlin ha fino a tre giorni di tempo per prendere una decisione sulla prossima mossa. Durante questo periodo, il Direttore generale della Residenza del presidente, Harel Tubi, ha in programma di contattare i leader di tutte le formazioni presenti alla Knesset per informarli che intende affidare a Gantz l’incarico di formare il prossimo governo. Qualunque formazione che voglia incontrare Rivlin per un colloquio può farlo entro questi limiti di tempo. L’ufficio del presidente ha già annunciato lunedì sera che Rivlin è orientato a conferire l’incarico a Gantz nel più breve tempo possibile.

19-21 novembre. Intorno a una di queste date (a seconda del giorno preciso in cui Rivlin conferirà ufficialmente l’incarico al leader di Blu&Bianco) scadranno i 28 giorni di tempo di cui Gantz disporrà per formare la sua coalizione. A differenza del primo incaricato (in questo caso Netanyahu), in nbase alla legge israeliana il secondo incaricato (cioè Gantz) non ha la possibilità di chiedere al presidente la proroga di 14 giorni.

Benny Gantz, leader di Blu-Bianco

Ai primi di dicembre il Procuratore generale, Avichai Mendelblit, dovrebbe annunciare la sua decisione circa l’eventuale incriminazione formale di Netanyahu su tre casi di presunta corruzione. La decisione potrebbe avere ripercussioni politiche (anche se non immediatamente giuridiche) sulla posizione di Netanyahu sia all’interno che all’esterno del suo partito Likud.

10-12 dicembre. Se Gantz non riuscirà a varare un governo, a partire da queste date vi sarà un periodo di 21 giorni durante il quale una maggioranza di parlamentari avrà la facoltà di presentare per iscritto al presidente Rivlin un proprio candidato alla carica di primo ministro. In base a questo meccanismo, gli stessi Netanyahu e Gantz potrebbero rientrare in corsa. Queste date presuppongono che Gantz abbia usufruito di tutti i 28 giorni a sua disposizione per cercare di formare il governo. Se invece dovesse rimettere prima il mandato, i 21 giorni a disposizione della Knesset potrebbero iniziare prima del 10-12 dicembre. Se una maggioranza della Knesset presenterà un nuovo candidato, questi avrà solo 14 giorni di tempo per completare la missione.

3 o 10 marzo 2020. Se anche i 21 giorni trascorreranno senza che una maggioranza di parlamentari riesca a proporre un candidato, la Knesset si scioglierà automaticamente. A quel punto, cesserebbero tutti i tentativi di formare un nuovo governo e le elezioni anticipate dovrebbero essere convocate l’ultimo martedì utile entro 90 giorni.

(Da: Jerusalem Post, Ha’aretz, israele.net, 22.10.19)