Non cercare alibi per questi (e i prossimi) attentati

LEuropa non si faccia illusioni: lo jihadismo è in guerra contro tutti coloro che gli si contrappongono

Alcuni commenti dalla stampa israeliana

image_783Yediot Aharonot critica opinionisti e politici, compreso il primo ministro britannico Tony Blair, che tentano di assolvere da responsabilità dirette i terroristi che hanno perpetrato gli attentati di giovedì a Londra. E prosegue: il tentativo di insabbiare la realtà così com’è sotto mucchi di parole vuote si rivelerà inutile. Alcune semplici verità appaiono chiare ed evidenti a chiunque consideri in modo razionale le ondate di terrorismo del XXI secolo.
Primo. Questo è terrorismo islamista. Non è anarchico, non è sionista, non è neoconservatore o di destra. È terrorismo di estremisti islamici, convinti che debba essere lanciata una jihad globale contro gli eretici, gli ebrei, i crociati cristiani e i musulmani moderati.
Secondo. Questo è terrorismo di musulmani ricchi e istruiti, non di poveri analfabeti. Non c’è alcun nesso, per quanto vago, tra la lotta alla povertà e la guerra al terrorismo.
Terzo. I jihadisti hanno lanciato la guerra terroristica contro l’occidente perché è l’occidente, non per promuovere una soluzione del conflitto israelo-palestinese né per costringere gli Stati Uniti a ritirare le truppe dall’Iraq. La loro sola e unica motivazione è stata, ed è ancora, quella di minare le fondamenta dell’odiata cultura occidentale e di svelarne la presunta debolezza.
Quarto. C’è un solo modo per combattere il terrorismo: combatterlo, colpirlo ed eliminarlo senza tentennamenti. La guerra contro il terrorismo deve essere totale, perché il terrorismo è totale.
Assolvere i terroristi della responsabilità diretta per ciò che hanno fatto con le bombe di giovedì a Londra significa preparare il terreno e le giustificazioni per i prossimi attentati.

Scrive Ha’aretz: La triste conclusione è che non c’è modo di sottrarsi al terrorismo anti-occidentale, che non ha chiari scopi dichiarati e col quale nessuno può negoziare i termini di una cessazione della crisi, perché non c’è nessuno con cui trattare e niente su cui discutere. Nessuno sa cosa voglia ottenere il fondamentalismo islamico. I suoi pretesti per gli attentati terroristici cambiano di volta in volta. La lista dei bersagli comprende qualunque cosa venga identificata con l’occidente e specialmente con l’America. Gli ebrei sono un bersaglio in quanto tali, così come tutti coloro che si oppongono al fondamentalismo, ovunque si trovino, compresi islamici liberi come Salman Rushdie o l’ambasciatore egiziano in Iraq, assassinato giovedì stesso.
Quel particolare spirito di determinazione britannico che si è mostrato sin dagli attentati di giovedì scorso – quello che la regina ha chiamato lo “spirito del Blitz” – si è guadagnato il rispetto e la solidarietà di tutto il mondo. È uno stile di vita che in passato ha tenuto fermi codici di moderazione e di apertura, affermando non solo la volontà della popolazione di proteggere se stessa, ma anche il suo diritto di attaccare coloro che minacciano la nazione.

(Da: YnetNews, Ha’aretz, 10.07.05)

[P.S. 11.07.05 – La Associated Press (AP) ha ritrattato il lancio in cui affermava che il pm britannico Tony Blair attribuiva l’attacco terroristico di giovedì a Londra al conflitto arabo-israeliano. Nel lancio, la AP aveva riferito le parole di Blair “bisogna cercare di sradicare le cause del terrorismo” come riferite alla necessità di “risolvere il conflitto fra israeliani e palestinesi”. Ora la AP ammette che, nell’intervista alla BBC, Blair non ha specificamente menzionato il conflitto israelo-palestinese.]