Nucleare iraniano e deterrenza israeliana
Finché è minacciato di distruzione, Israele non può rinunciare alla sua capacità deterrente.
Da un editoriale di Ha'aretz
La risoluzione con cui il Board of Governors dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha deferito il caso Iran al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite costituisce un importante passo nella giusta direzione. È il passo più risoluto finora intrapreso nello sforzo di frenare la minaccia nucleare iraniana. Dopo un prolungato periodo di sforzi diplomatici che hanno richiesto vari compromessi e il superamento di ostacoli non piccoli, l’amministrazione Usa è riuscita a mettere insieme una solida maggioranza internazionale che riconosce il pericolo posto dal progetto nucleare iraniano. (…)
Il testo concordato – secondo cui “la soluzione della questione iraniana contribuirebbe agli sforzi globali per la non proliferazione e alla realizzazione dell’obiettivo di un Mediane Oriente privo di armi di distruzione di mazza” – non mettono immediatamente a rischio la capacità deterrente di Israele, che si incardina sulla sua immagine di potenza nucleare. Ma esso ci ricorda che la comunità internazionale è ben consapevole dello status eccezionale di Israele in quanto “potenza ambigua” in campo nucleare, e che non accetterà all’infinito questa condizione. Tuttavia, finché Israele è esposto a minacce alla sua stessa esistenza, con numerosi soggetti mediorientali che si rifiutano persino di riconoscere il suo diritto ad esistere, è chiaro – e lo è anche per la comunità internazionale – che Israele non rinuncerà alla sua capacità deterrente.
(Ha’aretz, 5.02.06)