Nucleare iraniano: solo una manovra per guadagnare tempo

L’Iran ha accettato e rinnegato intese di questo genere già per otto volte.

Di Ronen Bergman

image_2827L’accordo a prima vista sensazionale di cui siamo stati appena informati, emerso dai colloqui dell’Iran con alcuni importanti stati, non significa la soluzione della crisi, né la scomparsa del pericolo costituito da una bomba nucleare nelle mani del regime degli ayatollah. La questione continuerà anzi a fare notizia – e non necessariamente buone notizie – ancora per un bel po’ di tempo.
Se l’accordo riportato domenica dal ministro degli esteri turco è davvero il risultato di colloqui fra Tehran e Ankara, allora per gli iraniani si tratta di un bel successo che in qualche modo ritarderà l’inasprimento delle sanzioni internazionali contro di loro, garantirà loro un vantaggio davanti all’opinione pubblica e, soprattutto, offrirà a russi e cinesi un alibi per mantenere gli eccellenti legami economici che hanno con Tehran.
Secondo l’accordo annunciato, Turchia e Brasile hanno messo a punto un’intesa con l’Iran in base alla quale quest’ultimo arricchirà il suo uranio all’estero e riceverà uranio arricchito per esigenze mediche e di ricerca. In questo modo, la comunità internazionale non avrebbe da temere la tecnologia dell’arricchimento nelle mani iraniane e dal canto loro gli iraniani, se dicono il vero quando sostengono che la loro ricerca atomica è volta solo a scopi pacifici, dovrebbero essere altrettanto soddisfatti.
Sembra tutto molto bello, ma non accadrà nulla di tutto questo. In realtà, l’Iran vuole sviluppare la bomba nucleare e non accetterà mai di arricchire tutto l’uranio al di fuori del suo territorio. Quello che vuole è proseguire verso la bomba, e ciò che al momento gli occorre è ritardare almeno di un po’ le sanzioni che gli Stati Uniti si sono impegnati a imporre. Ogni volta che ha la sensazione che si avvicini il punto di non ritorno rispetto alle decisioni del Consiglio di Sicurezza o all’Unione Europea in materia di sanzioni, l’Iran se ne esce con una “nuova iniziativa”, annunciando che in pratica accetta le richieste della comunità internazionale. Ma quando poi si tratta di firmare veramente un accordo, pone nuove condizioni e fa naufragare le trattative; e così via, ogni volta da capo.
L’Iran ha il premesso di arricchire uranio in base ai termini del Trattato di Non Proliferazione Nucleare. Tehran sostiene che questo è tutto ciò che vuole fare: arricchire uranio in basso grado, come gli è consentito fare, allo scopo di produrre elettricità o compiere ricerche. Tuttavia, dopo che ha mentito e ingannato il mondo più e più volte, all’Iran è stato chiesto di fermare l’attività di arricchimento per ridurre al minimo il pericolo che essa possa essere usata per produrre una bomba nucleare.
L’assunto dell’accordo annunciato è eccellente e, sotto stretto controllo, potrebbe garantire la serenità in occidente e in Israele. Questo è esattamente il motivo per cui gli iraniani già per otto volte hanno accettato e rinnegato intese di questo genere. In effetti, tutto questo non è altro che parte del continuo rituale delle manovre con cui l’Iran punta a guadagnare tempo per avvicinarsi il più possibile alla bomba.

(Da: YnetNews, 05.18.10)

Nella foto in alto: Ronen Bergman, autore di questo articolo