Nuovo premio in Israele per la ricerca storica sugli ebrei profughi da paesi arabi e musulmani

Verrà assegnato ogni anno nel giorno che commemora gli 850.000 ebrei fuggiti o cacciati nel XX secolo da paesi arabi e Iran

Gila Gamliel, ministra

Gila Gamliel, ministra israeliana per l’eguaglianza sociale

Nel quadro dei recenti sforzi volti a gettare nuova luce sulla storia dei profughi ebrei costretti a lasciare i paesi arabi, la ministra israeliana per l’eguaglianza sociale Gila Gamliel (del Likud) ha annunciato domenica il lancio di un premio annuale di 150.000 shekel (circa 36mila euro) da destinare a nuove ricerche sulla storia degli ebrei nelle terre arabe e in Iran.

Gamliel, il cui padre è originario dello Yemen e la cui madre è nata in Libia, ha spiegato che il premio contribuirà a promuovere la conoscenza della storia degli ebrei nelle terre arabe, per troppo tempo lasciata ai margini del discorso sionista. “La storia del popolo ebraico è molto vasta e ha molti strati – ha detto Gamliel – Tutta l’opinione pubblica israeliana deve esserne portata a conoscenza. Preservare il nostro retaggio è la nostra dote nazionale ed è il segreto della nostra sopravvivenza come popolo”. Gamliel ha ringraziato il primo ministro Benjamin Netanyahu per aver subito accolto la proposta, nella consapevolezza che “è nostra responsabilità promuovere una conoscenza completa del nostro patrimonio nazionale che comprende sia la storia degli ebrei orientali (sefarditi), sia la storia degli ebrei occidentali (ashkenaziti)”. Netanyahu ha definito il sostegno alla ricerca storica sugli ebrei dai paesi arabi e dall’Iran un passo importante, necessario per “colmare le lacune”, ed ha aggiunto che la decisione avrà “implicazioni importanti” sia per la società israeliana che per il mondo accademico.

Immigrati ebrei dall’Yemen al loro arrivo in un campo profughi in Israele nel 1949

Immigrati ebrei dallo Yemen al loro arrivo in un campo profughi in Israele nel 1949

Il premio verrà conferito ogni anno il 30 novembre, la data designata da una legge approvata dalla Knesset nel 2014 come la Giornata annuale dedicata a commemorare gli 850.000 profughi ebrei sfollati dall’Iran e dai paesi arabi nel XX secolo. La data è stata scelta perché segue immediatamente il 29 novembre, giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1947, il piano di spartizione del Mandato Britannico in due stati (uno arabo e uno ebraico): una decisione che scatenò nei paesi arabi un’ondata di aggressioni e violenze sfociate nella fuga o cacciata di intere comunità ebraiche che vi risiedevano da secoli.

Il ministero di Gila Gamliel assegnerà inoltre 150 medaglie a persone e organizzazioni che hanno particolarmente contribuito a promuovere la conoscenza del retaggio degli ebrei dai paesi arabi e dall’Iran, e che si sono adoperate per garantire il riconoscimento dei loro diritti come profughi. Da diversi anni, svariate organizzazioni si battono sia all’interno di Israele e che all’estero per ottenere che, nel quadro di qualunque futuro accordo di pace definitivo, vengano riconosciuti tali diritti agli ebrei costretti a fuggire dai paesi arabi parallelamente a quelli che tutto il mondo chiede che vengano riconosciuti ai profughi palestinesi del 1948.

(Da: Jerusalem Post, 4.9.16)