Odissea nello spazio

L’avventura d’Israele nello spazio iniziò già negli anni ‘70

image_1996Molti pensano che l’avventura di Israele nello spazio abbia avuto inizio con il compianto Ilan Ramon, l’astronauta israeliano il cui viaggio sullo shuttle Columbia terminò tragicamente cinque anni fa (nell’esplosione della navetta al rientro nell’atmosfera perirono tutte e sette gli astronauti a bordo).
Invece la scorsa settimana Shimon Peres, oggi presidente d’Israele, ha svelato che sin dalla metà degli anni ’70 Israele si lanciò in imprese spaziali in cooperazione con la NASA (National Aeronautics and Space Administration) statunitense.
Peres lo ha detto intervenendo lo scorso 30 gennaio all’Air Force Center di Herzliya, in occasione della terza Conferenza Spaziale intitolata a Ilan Ramon, ospitata dal Fisher Institute e dal Ministero della scienza e della cultura.
Al convegno partecipava anche una delegazione della NASA che, insieme a Peres, ha incontrato gli studenti della Scuola di Ingegneria Pratica di Herzliya. Gli studenti l’anno scorso hanno partecipato con successo al Primo Concorso di Robotica. Quest’anno il concorso, sotto l’egida della Microsoft, costituirà uno degli eventi centrali delle celebrazioni del 60esimo anniversario dell’indipendenza d’Israele, nel quadro di “Technology Cadets”, un progetto avviato dallo stesso Peres.
Nel suo intervento al convegno, Peres ha detto che, all’epoca in cui era ministro della difesa, capì che Israele non poteva permettersi di restare indietro nella corsa alla conquista dello spazio. Nel 1975, dovendo avanzare una richiesta agli Stati Uniti per acquisti militari, decise di chiedere anche un veicolo spaziale, e che ad Israele fosse permesso di partecipare a programmi della NASA. All’epoca la cosa fece alzare più di un sopraciglio, ha raccontato Peres, ma era un periodo in cui le superpotenze erano impegnate allo spasimo nella gara per l’esplorazione spaziale, sviluppando le tecnologie più avanzate per mandare astronauti sulla Luna, ed era imperativo che Israele non rimanesse escluso. Gli americani accettarono la richiesta e da allora si sviluppò una fiorente cooperazione fra la NASA e Israele. Israele, ha sottolineato il presidente, sarà anche un paese piccolo per dimensioni e popolazione, ma aveva alcuni dei migliori cervelli tecnologici al mondo, compresi esperti in aviazione ed esplorazione spaziale.
Agli astronauti della NASA Sunita Williams e Michael Lopez-Alegria, che insieme alla vedova di Ramon, Rona, hanno partecipato a una riunione della Commissione scienza e tecnologia della Knesset, il presidente della commissione Benny Elon ha detto che Israele intende mandare presto un altro astronauta nello spazio.
La Williams, compagna di studi di Ramon, ha ricordato che nelle sue conversazioni con lui, avevano parlato del fatto che gli astronauti vedono la popolazione ma non vedono i confini, “e questa è la differenza che ci arricchisce”.

(Da: Jerusalem Post, 5.02.08)

Nella foto in alto: L’astronauta israeliano Ilan Ramon (in basso a sinistra) insieme agli altri membri dell’equipaggio periti cinque anni fa nel disastro dello shattle Columbia.

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