Offensiva terroristica dal Libano

Israele ha reagito con artiglieria e forze aeree

image_1238La calma è tornata, domenica sera, al confine israelo-libanese quando le Forze di Difesa israeliane hanno acconsentito al cessate il fuoco chiesto dal governo libanese attraverso l’Onu, dopo che per tutta la giornata avevano reagito con artiglieria e forze aeree ad una offensiva lanciata domenica mattina da milizie terroristiche libanesi e palestinesi contro il nord di Israele.
Fonti israeliane si sono dette certe che la giornata di scontri è stata scatenata dalle milizie jihadiste libanesi Hezbollah.
Dopo una serie di lanci di razzi Katyusha tipo Grad e colpi di mortaio, che hanno ferito un soldato e costretto nei rifugi per diverse ore la popolazione israeliana del nord del paese oltre a causare l’interruzione nella zona del traffico stradale e ferroviario, cecchini Hezbollah hanno sparato da oltre confine verso il Kibbutz Manara, ferendo un secondo soldato israeliano.
Le Forze di Difesa israeliane hanno reagito con tiri d’artiglieria e attacchi dall’aria contro basi para-militari nel sud del Libano. Fra l’altro, sono stati colpiti almeno due veicoli Hezbollah adibiti al lancio di razzi Katyusha, con la probabile uccisione dei terroristi a bordo. Bersagliate anche basi di terroristi palestinesi del Fronte Popolare-Comando Generale a Sultan Yacoub, 5 km dal confine siriano, e a Nueima, 8 km a sud di Beirut. Colpito, fra l’altro, un deposito palestinese di armi ed esplosivi.
Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha avvertito che Israele avrebbe risposto con la massima determinazione se fosse continuata l’aggressione dal territorio libanese.
Israele ha inoltre annunciato che inoltrerà formale protesta alle Nazioni Unite per l’attacco a freddo subito domenica dal territorio libanese.
Israele non può tollerare attacchi di Katyusha sul proprio territorio, ha dichiarato il ministro delle difesa Amir Peretz spiegando ai giornalisti la sua decisione di approvare la reazione delle Forze di Difesa nel sud del Libano: “Israele non ignorerà gli attacchi contro il suo territorio e reagirà ad ogni singolo attacco o tentativo di attacco” ha detto Peretz, aggiungendo: “Israele non ha alcuna intenzione di imprimere una escalation né di esacerbare il conflitto. Intendiamo fare di tutto per ripristinare la calma”.
Domenica sera il primo ministro libanese Fuad Siniora ha ribadito la richiesta che Israele ritiri le forze dalle Fattorie Shabaa, un fazzoletto di terra al confine fra Israele, Libano e Siria, conquistato da Israele alla Siria nella guerra dei sei giorni (1967). Dopo il completo ritiro israeliano dal Libano meridionale nel maggio 2000, ufficialmente certificato dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Beirut Damasco e Hezbollah hanno iniziato a sostenere che l’area delle Fattorie Shabaa apparterebbe al Libano e a usarle come pretesto per continuare gli attacchi contro Israele e rifiutare un trattato di pace fra Israele e Libano. “Finché Israele continuerà a occupare le Fattorie Shabaa – ha detto domenica sera il primo ministro libanese – le relazioni resteranno tese”.
“Se l’esercito libanese si schierasse, come suo dovere, nel sud del paese nelle posizioni Hezbollah abbandonate dopo i nostri attacchi – ha detto domenica il comandante israeliano del settore nord Udi Adam – ciò potrebbe garantire la calma nell’area. Le Forze di Difesa israeliane ritengono il governo libanese pienamente responsabile per ogni attività ostile che dal suo territorio è rivolta contro lo Stato di Israele. Non c’era stata nessuna azione israeliana prima di quegli attacchi”.
In Libano, il blocco di forze politiche anti-siriane noto come Forze 14 Marzo ha tenuto una riunione urgente domenica sera alla luce degli eventi della giornata. I leader del blocco, che è al governo del Libano, hanno chiesto il disarmo di tutte le milizie nel quadro del cosiddetto “dialogo nazionale”. La Siria, che nel 1990 impose il disarmo di tutte milizie impegnate nella guerra civile libanese ad eccezione dei terroristi filo-iraniani Hezbollah.

(Da: Jerusalem Post, YnetNews, israele.net, 28.05.06)

Nella foto in alto: artiglieria del Fronte Popolare Palestinese-Comando Generale schierata in Libano