Olmert: Non cediamo sul nostro diritto a vivere in pace

Non avremmo mai dovuto permettere allo stato terrorista Hezbollah di diventare così forte

image_1328“Non c’è un cessate il fuoco e non ci sarà neanche nei prossimi giorni”. Lo ha detto lunedì il primo ministro israeliano Ehud Olmert parlando ai sindaci delle località del nord Israele bersagliate da Hezbollah. E ha aggiunto: “Le Forze di Difesa israeliane continuano i combattimenti contro i terroristi Hezbollah: in questo stesso momento truppe israeliane stanno avanzando in territorio sud libanese per annientare le strutture dei terroristi che vi si trovano. Siamo decisi a uscire vittoriosi da questa battaglia. Non avremmo mai dovuto permettere allo stato terrorista degli Hezbollah di diventare sempre più forte appena al di là dei nostri confini. Alle nazioni che ci criticano – ha aggiunto Olmert –diciamo: voi per primi non tollerereste continui attacchi mortali sui vostri cittadini. Stiamo combattendo contro terroristi spietati e non ci fermeremo finché non li avremo allontanati dai nostri confini. Sin dall’inizio di questa campagna sapevamo che ci voleva pazienza per arrivare a tutti i terroristi, localizzare i loro nascondigli e colpire le loro rampe di lancio. Sapevamo che ci sarebbe stato da pagare i prezzi più alti. Sapevamo tutto questo, ma abbiamo deciso che non c’era alternativa se non reagire in modo globale e inflessibile”.
Secondo Olmert, “non si sarebbe dovuto permettere a Hezbollah di ammassare così tanti missili e razzi e altre armi micidiali. Se avessimo continuato ad esercitare il consueto autocontrollo, sarebbe arrivato il giorno, e non era tanto lontano, in cui le ondate di razzi sarebbero state capaci di provocare danni terribili e irreparabili. Abbiamo deciso di reagire con una campagna militare, che sarà finita solo quando la minaccia sarà rimossa, quando i soldati trattenuti in ostaggio Udi Goldwasser, Eldad Regev e Gilad Shalit saranno tornati a casa sani e salvi e quando voi, abitanti del nord di Israele, potrete abitare sicuri nelle vostre case, strade e città e villaggi e posti di lavoro. Non siamo disposti a cedere sul nostro diritto a vivere semplicemente la nostra vita – ha concluso il primo ministro israeliano – senza terrorismo e senza continue aggressioni e minacce, e odio e fanatismo. Non siamo disposti a cedere sul nostro diritto a vivere una vita normale come qualunque altra società in qualunque altro luogo”.

(Da: YnetNews, 31.07.06)

Nella foto in alto: L’incontro fra il primo ministro israeliano Ehud Olmert e il ministro degli esteri italiano Massimo D’Alema domenica a Gerusalemme