Olmert: Siamo pronti a dolorosi compromessi su ogni nodo pur di fare la pace

Ai leader arabi: Ponete fine a boicottaggio e istigazione all'odio contro Israele

image_1918“I negoziati affronteranno tutte le questioni che finora sono state evitate”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Ehud Olmert durante il suo intervento, martedì, ai colloqui di Annapolis.
“Non eviteremo nessun argomento – ha detto Olmert – Sarà un processo estremamente difficile per molti di noi, ma è inevitabile. Lo so. Molti del mio popolo lo sanno. Ma siamo pronti. Sono convinto che la realtà del dopo-67 verrà radicalmente modificata”.
Rivolgendosi direttamente agli arabi presenti alla conferenza, Olmert ha continuato: “E’ tempo di porre fine al boicottaggio e all’isolamento contro lo stato di Israele”, un riferimento al fatto che quasi tutte le nazioni arabe continuano a rifiutarsi di stabilire relazioni con Israele.
“Voi e noi non possiamo più permetterci il lusso di restare attaccati a sogni slegati dalla sofferenza dei nostri popoli. Vogliamo la pace. Chiediamo la fine del terrorismo e dell’istigazione all’odio. Siamo pronti a fare dolorose compromessi, nonostante i rischi, pur di realizzare queste aspirazioni. Non sono venuto qui, oggi, per saldare conti storici. Voglio dirvi dal profondo del cuore che sono ben consapevole che, oltre ai molti che soffrono in Israele – una cosa che ha sempre fatto parte della nostra vita – anche il vostro popolo ha sofferto per molti anni e vi sono quelli che soffrono anche oggi. Non siamo indifferenti a questa sofferenza, non ignoriamo le tragedie che avete patito”.
“I colloqui – ha continuato il primo ministro israeliano – avranno luogo a casa nostra e a casa vostra; saranno bilaterali, diretti e continui, nello sforzo di completare il processo entro il 2008”, la stessa scadenza indicata anche dal presidente americano George Bush.
Secondo Olmert, “quando i negoziati si concluderanno, penso che saremo in grado di realizzare la prospettiva indicata dal presidente Bush di due stati per due popoli: uno stato per i palestinesi, libero dal terrorismo, e uno stato ebraico democratico, liberato dalla minaccia del terrorismo, una casa per il popolo ebraico: lo Stato di Israele.
Olmert si è impegnato “ad attenersi a tutti i nostri impegni”, aggiungendo: “e così anche voi”.
Rivolgendosi ai leader arabi, Olmert ha detto: “Non c’è un solo stato arabo con il quale non vogliamo fare la pace. A chiunque voglia fare la pace, noi diciamo dal profondo del cuore: ‘ahalan wa’sahalan’ [espressione araba di benvenuto].
Vedo qui i rappresentanti di paesi arabi che non hanno relazioni con noi. Non possiamo perdere il treno della pace. Dovete porre fine al boicottaggio e all’isolamento contro Israele: non serve i vostri interessi, e ci offende”.
Con una scelta insolita, Olmert ha anche dato importanza all’iniziativa araba: “Non ho dubbi che continueremo a farvi riferimento durante i colloqui con i palestinesi” ha detto, per poi aggiungere: “La pace con l’Egitto e la Giordania costituisce un esempio e un modello dei rapporti che potremmo costruire con tutti gli stati arabi”.

(Da: YnetNews, 27.11.07)