Ong palestinesi entusiaste per i 26 innocenti trucidati a Lod nel 1972

Festosamente salutata la scarcerazione della super terrorista giapponese che organizzò il massacro di turisti e pellegrini nell’aeroporto israeliano

Fusako Shigenobu (a sinistra) e la figlia Mei

Ong e attivisti palestinesi per i “diritti umani” hanno gioiosamente celebrato, la settimana scorsa, la scarcerazione della “imperatrice del terrorismo” Fusako Shigenobu, co-fondatrice dell’Armata Rossa Giapponese, l’organizzazione terroristica che nel 1972, in coordinamento con il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina di George Habbash (e col supporto della Corea del Nord), perpetrò il massacro all’aeroporto di Lod: 26 persone uccise, altre 79 ferite o mutilate.

“Fusako Shigenobu è finalmente libera! – ha proclamato il Movimento della Gioventù Palestinese, giusto un giorno prima del 50esimo anniversario dell’attentato terroristico di Lod del 30 maggio 1972 – I palestinesi di tutto il mondo salutano e celebrano Fusako Shigenobu per la sua straordinaria dedizione alla nostra lotta nazionale e per la sua amicizia con il nostro popolo”.

Samidoun, la Rete di Solidarietà per i Prigionieri Palestinesi, ha organizzato uno streaming in diretta con Mei, la figlia di Shigenobu, per celebrare la scarcerazione per fine-pena della super-terrorista. In un comunicato stampa, la ong palestinese ha espresso “il suo più forte sostegno e la sua solidarietà a Fusako Shigenobu, prigioniera internazionalista della lotta di liberazione palestinese. Shigenobu – prosegue il comunicato – è stata incarcerata in Giappone per oltre 21 anni come prigioniera politica [sic] per il suo ruolo di fondatrice dell’organizzazione rivoluzionaria Armata Rossa Giapponese che ha lottato per un futuro rivoluzionario in Giappone e ha operato fianco a fianco con i rivoluzionari palestinesi del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) per una Palestina liberata”. La ong Brighton BDS ha definito la sua storia “straordinaria”. Al momento del rilascio, Shigenobu e la figlia si sono presentate avvolte nella kefiah del nazionalismo palestinese, come si può vedere in un video postato dalla stessa Mei Shigenobu.

Fusako Shigenobu è stata implicata per decenni con gruppi terroristici palestinesi. “È incredibile constare il livello di dissonanza cognitiva e di giustificazionismo verso il puro e semplice terrorismo da parte di attivisti di estrema sinistra – ha twittato Oliver Jia, un ricercatore con sede a Kyoto, specializzato in rapporti tra Giappone e Corea del Nord – So che è una posizione drastica, ma la butto lì: forse non si dovrebbe glorificare stragisti e assassini violenti”.

30 maggio 1972: il massacro all’aeroporto di Lod

Nel 1972, in un’epoca in cui negli aeroporti non esistevano ancora severi controlli anti-terrorismo, tre membri dell’Armata Rossa Giapponese comunista-trotzkista, addestrati in Libano dal gruppo marxista-leninista Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, appena sbarcati da un volo Air France in arrivo da Roma in quello che allora era noto come l’aeroporto israeliano di Lod (oggi aeroporto Ben Gurion), attaccarono indiscriminatamente con granate e fucili automatici la folla in sala d’attesa, trucidando 8 israeliani, 17 pellegrini cristiani portoricani e una cittadina canadese. Tra le vittime, il famoso scienziato Aharon Katzir, fratello maggiore di Ephraim Katzir che un anno dopo sarebbe diventato presidente di Israele.

Due terroristi morirono durante l’attentato. L’unico terrorista sopravvissuto fu Kozo Okamoto, che al processo confermò che obiettivo dell’attacco era colpire passeggeri, turisti e poliziotti. Condannato all’ergastolo, Okamoto ha scontato 13 anni di detenzione prima di essere rilasciato, nel 1985, nel quadro del ricatto per la liberazione di ostaggi in mano a fazioni palestinesi, noto come “accordo Jibril”. Dopo il rilascio, Okamoto si trasferì in Libia, poi in Siria e infine in Libano dove si trova ancora oggi. E’ ricercato dalle autorità giapponesi, ma il governo libanese gli ha concesso asilo politico per “aver partecipato a operazioni di resistenza contro Israele”. Lunedì Okamoto, oggi 74enne, ha partecipato a una cerimonia organizzata a Beirut dal Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina per celebrare il 50esimo anniversario del massacro di Lod.

“L’imperatrice del terrore” Fusako Shigenobu militò per decenni in Libano e in Medio Oriente a fianco del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, del quale fondò la propaggine Armata Rossa Giapponese. Dopo il massacro di Lod, si diede alla macchia in Medio Oriente e venne arrestata solo nel 2000 in Giappone, dove era tornata illegalmente. Secondo il Movimento della Gioventù Palestinese, “al momento dell’arresto per la sua opera rivoluzionaria, proclamò alla folla degli astanti: ‘Continuerò a combattere!’. E anche durante il processo non ha mai vacillato nel suo impegno per l’antimperialismo e la lotta palestinese”. Tuttavia, secondo l’Associated Press, un anno dopo l’arresto Shigenobu sciolse l’Armata Rossa Giapponese. L’agenzia riferisce inoltre che venerdì scorso, al momento del rilascio, Shigenobu ha espresso rammarico per il suo passato terrorista, dicendo: “Ho fatto del male a persone innocenti che non conoscevo, mettendo le nostre lotte davanti a tutto. Anche se quelli erano tempi diversi, vorrei cogliere l’occasione per scusarmi”. Evidentemente, non la pensano allo stesso modo le ong palestinesi “per i diritti umani”.

(Da: Jerusalem Post, israele.net, 30.5.22)