Ore 02.00: cessate il fuoco israeliano

Gerusalemme: Se i lanci palestinesi riprendono, risponderemo con forza

image_2379Dopo 21 giorni, sabato sera Israele ha dichiarato la fine dei combattimenti. Il Gabinetto di Sicurezza Nazionale ha approvato la fine della controffensiva anti-Hamas nella striscia di Gaza.
Sette ministri hanno votato a favore della decisione, due contro, uno si è astenuto.
In una dichiarazione dopo il voto, il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha detto che Israele ha pienamente raggiunto gli obiettivi, specificando che le Forze di Difesa israeliane hanno ricevuto l’ordine di sospendere le operazioni militari alle ore 02.00 (locali) di domenica mattina.
Olmert ha sottolineato che Hamas ha subito colpi durissimi durante la controffensiva israeliana. Hamas, ha detto, aveva sottovalutato la determinazione di Israele ed è rimasta “sorpresa” dalla controffensiva israeliana tanto che non è ancora del tutto consapevole di quanto duramente è stata colpita. “La nostra lotta non è contro la popolazione di Gaza – ha ribadito Olmert – Ce ne eravamo andati dalla striscia di Gaza nel 2005 con l’intenzione di non farvi mai più ritorno”. Ma l’Iran, ha spiegato, attraverso i suoi Hezbollah e Hamas, cerca di imporre la propria egemonia sulla regione. “L’Iran, col suo traffico di armi, ha cercato di fare con Hamas ciò che ha fatto con Hezbollah in Libano – ha detto Olmert – Il nostro non è un cessate il fuoco con Hamas. È una decisione che nasce dall’intesa con vari soggetti della comunità internazionale che concordano che Hamas, in quanto entità illegittima, non ha nessun ruolo in cui essere coinvolta”.
Sabato sera i rappresentanti di Hamas, tra cui Osama Hamada alla tv al-Jazeera, hanno dichiarato che il gruppo continuerà la lotta armata contro Israele finché vi saranno soldati israeliani nella striscia di Gaza.
Nella sua dichiarazione, Olmert ha detto che per il momento le forze israeliane non si ritireranno dalle posizioni raggiunte durante la controffensiva nella striscia di Gaza “Le intese non garantiscono la cessazione degli attacchi con razzi da parte di Hamas contro civili israeliani. Se i lanci cesseranno, prenderemo in considerazione il ritiro dalla striscia di Gaza. In caso contrario, le nostre forze risponderanno al fuoco per proteggere i nostri cittadini”, ha spiegato.
“Il governo – ha poi aggiunto – continua ad adoperarsi in molti modi per riportare a casa Gilad Shalit e durante i giorni di combattimenti abbiamo fatto parecchie cose che ci hanno portato più vicini all’obiettivo, ma sulle quasi non aggiungo altro”.
La proposta di cessate il fuoco messa ai voti dal primo ministro è stata appoggiata, fra gli altri, dei ministri della difesa Ehud Barak e degli esteri Tzipi Livni. Quest’ultima in particolare ha detto che non vede motivo per non interrompere i combattimenti, ben sapendo che la controffensiva attuale non è stato altro che un round del conflitto, e che ci sarà da aspettarsi altri round contro l’estremismo islamista. Tzipi Livni, che ha guidato i colloqui sfociati negli accordi con Stati Uniti e paesi europei per far cessare il traffico di armi verso i terroristi della striscia di Gaza, ha detto di credere che il cessate il fuoco sia un bene anche per Israele il quale però, se gli attacchi palestinesi dovessero riprendere, risponderà con la massima determinazione.

(Da: YnetNews, Haaretz, 17.01.09)

Nella foto in alto: Sderot durante i giorni dei bombardamenti di razzi palestinesi