Ospedale e campo palestinese sono stati colpiti dai razzi della Jihad Islamica

I terroristi palestinesi a Gaza lanciano razzi dalle aree civili e colpiscono la loro popolazione

Foto aeree su cui sono indicati i luoghi dove sono stati lanciati e quelli dove si sono abbattuti i razzi palestinesi, lunedì scorso, intorno alle 16.58 (ora locale) – cliccare sull’immagine per ingrandire

L’ospedale Shifa e il campo palestinese di Al-Shati nella striscia di Gaza sono stati colpiti lunedì scorso da razzi palestinesi che le organizzazioni terroristiche avevano lanciato verso Israele, ma che sono ricaduti in territorio palestinese.

Lo ha ribadito Yoav Mordechai, Coordinatore delle attività governative israeliane nei territori, parlando all’agenzia di stampa palestinese Ma’an. Yoav Mordechai ha confermato che la morte dei bambini nel campo di Al-Shati e i danni all’ospedale Shifa sono stati causati da falliti attacchi missilistici della Jihad Islamica contro Israele, spiegando che i razzi sono stati sparati dalla direzione di Tel al-Hawa, a Gaza.

In particolare un razzo Fajr-5 con testata da 100 kg di esplosivo, lanciato da un parco giochi all’esterno dell’ospedale Shifa perché andasse ad abbattersi sul centro di Israele, è esploso anticipatamente causando vittime.

Hamas e Jihad Islamica si erano precipitate ad accusare Israele, automaticamente riprese senza verifiche da social network e stampa internazionale. (Da: Israel HaYom, 29.7.14)

 

Traduzione: «Le Forze di Difesa israeliane non hanno nulla a che fare con questi due incidenti. Entrambi, sia quello all’ospedale Shifa sia quello al campo sulla spiaggia, non hanno nulla a che fare con le Forze di Difesa israeliane. Sostanzialmente quello che sappiamo è che Hamas e altre organizzazioni terroristiche hanno lanciato dall’interno della striscia di Gaza dei razzi che in realtà hanno colpito questi due siti, ferendo e uccidendo palestinesi. Dal nostro punto di vista, abbiamo identificato non meno di 200 casi di razzi e colpi di mortaio che in realtà sono caduti all’interno della striscia di Gaza, alcuni causando danni e uccidendo palestinesi». (Israel haYom, 29.7.14)

 

I luoghi di lancio preferiti da Hamas: scuole, ospedali, cimiteri

Traduzione. Scuola: Istituzione educativa concepita per insegnare ad allievi – Razzi lanciati dalla scuola “Abu Nur” – “Lanciati altri tre razzi”.
Ospedale: Istituto d’assistenza sanitaria nel quale si provvedono cure per malati – Terroristi sparano alle Forze di Difesa israeliane dall’interno dell’ospedale Wafa – “Ho individuato fuoco dall’interno dell’edificio” – “Affermativo, fuoco dall’interno dall’edificio”.
Cimitero: Luogo dove le persone riposano in pace – Razzo lanciato da un cimitero.
Hamas: Organizzazione terroristica che sacrifica la vita della gente di Gaza – Il terrorismo deve essere fermato

 

La clamorosa violazione degli accordi, cui nessuno fa più nemmeno caso. L’Accordo ad interim israelo-palestinese sulla Cisgiordania e la striscia di Gaza noto come “Oslo Due”, firmato il 28 settembre 1995, cioè l’accordo che ha dato vita all’Autorità Palestinese e che da allora regola i rapporti fra Israele e Autorità Palestinese, stabilisce all’articolo XIV che, fatta eccezione per le armi della polizia palestinese e quelle delle Forze di Difesa Israeliane, “nessuna organizzazione, gruppo o individuo in Cisgiordania e nella striscia di Gaza dovrà produrre, vendere, acquistare, possedere, importare o comunque introdurre nel Cisgiordania o nella striscia di Gaza armamenti, munizioni, armi da fuoco, esplosivi, polvere da sparo e apparecchiature relative”.

L’ingresso di un tunnel dei terroristi nascosto sotto gli aiuti Unrwa (Agenzia Onu per i profughi palestinesi)

L’ingresso di un tunnel dei terroristi nascosto sotto gli aiuti Unrwa (Agenzia Onu per i profughi palestinesi)

E’ a questo che fa riferimento il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu quando afferma che la smilitarizzazione della striscia di Gaza, “conformemente al principio sancito negli accordi interinali con i palestinesi”, costituisce un elemento imprescindibile per la sicurezza di Israele e per riportare la calma. «Obiettivo encomiabile, ma non facilmente realizzabile» scrive Raphael Ahren su Times of Israel. E aggiunge: «Il parlamentare Shaul Mofaz, ex capo di stato maggiore ed ex ministro della difesa, ha proposto un approccio interessante. In un documento di lavoro pubblicato all’inizio di questo mese sostiene che, così come la Siria è stata costretta a rinunciare al suo arsenale di armi chimiche, la comunità internazionale deve spingere Hamas a rinunciare ai suoi armamenti in cambio di un investimento di 50 miliardi di dollari per lo sviluppo socio-economico di Gaza, con il coinvolgimento di soggetti regionali e internazionali. Resta il fatto che togliere a Hamas il suo enorme arsenale di armi e droni e razzi Kassam, Grad, Fajr-3, Fajr-5, M-75 ed M-302 non sarà una passeggiata, sia che si adotti l’approccio militare sia quello diplomatico. “Ripetiamo per la milionesima volta – ha avvertito lunedì l’esponente di Hamas Izzat al-Rishq, rispondendo all’appello di Barack Obama per la smilitarizzazione di Gaza – che prenderemo la vita a chiunque cercherà di prendere le nostre armi”.» (Da: Times of Israel, 29.7.14)

In una recente intervista televisiva il segretario generale del PFLP-GC (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina-Comando generale), Ahmad Jibril, ha parlato delle armi che Hamas ha ricevuto da Siria, Iran e Hezbollah, dell’addestramento dei terroristi e del traffico di armi da Teheran verso la striscia di Gaza attraverso il Sudan e il Sinai. Questi i brani salienti dell’intervista, trasmessa dalla tv Al-Manar lo scorso 17 luglio (e diffusa da Memri con sottotitoli in inglese).

Ahmad Jibril: L’asse della resistenza si estende dalla Palestina al Libano, alla Siria, a Teheran. E’ attivo giorno e notte in modo che la striscia di Gaza possa resistere…

Intervistatore: Per armare queste fazioni…

Ahmad Jibril: Per armarle e per sviluppare queste armi. Nel 2008 la maggior parte dei razzi che avevamo erano razzi Grad potenziati, con una gittata di 33 chilometri. Durante l’Operazione Piombo Fuso hanno raggiunto gli insediamenti [agglomerati dentro Israele, ndr] fino a 33 km da Gaza. Oggi, la gittata dei razzi è balzata a 100-120 chilometri. […] Dopo il 2008 centinaia di nostri giovani sono partiti dalla striscia di Gaza per la Siria, il Libano e Teheran, per addestrarsi e imparare a migliorare queste armi. Allah sia lodato, queste armi infatti sono state migliorate. […] Sono convinto che in futuro avremo non solo i missili a lungo raggio, ma anche missili con testate più grandi. […] I fratelli in Siria, in Iran e anche in Hezbollah hanno dato grande aiuto sia nel senso scientifico che nel trasferimento di armi ed equipaggiamenti.

Intervistatore: Anche nell’addestramento?

Ahmad Jibril: Sì. Vi faccio un esempio. Abbiamo campi d’addestramento in Siria. I fratelli di Hezbollah li conoscono bene. Abbiamo condiviso questi campi con i fratelli di Hamas e della Jihad Islamica. Abbiamo anche centri di ricerca. Abbiamo contattato i siriani e ci hanno mandato i loro ingegneri. I test sono stati fatti nelle valli siriane. I loro elicotteri uscivano per valutare dove erano stati colpiti gli obiettivi, e studiare l’aerodinamica quando i missili divergevano dalla traiettoria.

Intervistatore: Quindi c’era anche il monitoraggio.

Ahmad Jibril: Poi abbiamo discusso il trasferimento di queste armi. Non era una cosa semplice. Il percorso da Teheran attraverso il Golfo è sotto sorveglianza. Abbiamo trasferito [i razzi] dagli aeroporti di Damasco a Khartoum, da Khartoum a Port Sudan, e da lì al Sinai. Dal Sinai sono stati trasferiti via tunnel nella striscia di Gaza. […] I fratelli di Hezbollah hanno stabilito delle cellule di beduini eccetera, nel deserto del Sinai. Potevamo trasferire le armi a loro, e loro le facevano entrare a Gaza. Se c’è qualcuno che si rifiuta di riconoscere questi fatti, posso dire che questa è solo una parte della storia. (Da: Memri. 17.7.14)