Paesi arabi a Damasco per boicottare Israele

Unaltra riunione che contraddice liniziativa di pace saudita

image_1670In aperta contraddizione con le dichiarate intenzioni di pace dell’iniziativa rilanciata dal recente summit della Lega Araba a Riad, i rappresentanti di 14 paesi arabi si sono riuniti questa settimana a Damasco per un convegno di quattro giorni volto a rilanciare e rafforzare il boicottaggio economico e commerciale contro Israele. I lavori, iniziati lunedì scorso, si sono svolti sotto l’egida della Lega Araba e hanno visto la partecipazione di alti funzionari governativi dei paesi arabi partecipanti. Si tratta della quarta volta negli ultimi diciotto mesi che si riuniscono i funzionari arabi del boicottaggio.
Non mancano a queste riunioni anche i rappresentanti di paesi arabi considerati alleati degli Stati Uniti, come l’Iraq e l’Arabia Saudita; un fatto che potrebbe suscitare irritazione a Washington: l’amministrazione Usa infatti da tempo preme su Baghdad e Riad perché pongano fine alla loro partecipazione al boicottaggio arabo contro il commercio con Israele e contro ogni merce che sia made in Israel. Come ha riportato la scorsa settimana il Jerusalem Post, anche i sauditi continuano ad applicare le regole del boicottaggio anti-israeliano in violazione di un preciso impegno che Riad si era assunta nel novembre 2005. Fu grazie a quell’impegno che Washington decise di accettare la richiesta del regno saudita di entrare a far parte della World Trade Organization.
Secondo notizie dalla stampa siriana, i partecipanti al convegno di questa settimana hanno promesso di aggiungere un imprecisato numero di aziende straniere alla “lista nera” che essi compilano con tutte le società da boicottare perché in affari con Israele.
La riunione è stata presieduta da Muhammad Soboh, assistente del Segretario Generale della Lega Araba, che nel discorso di apertura ha elogiato la Siria per il ruolo che svolge come paese che ospita gli uffici del boicottaggio. Sebbene, infatti, la Lega Araba abbia il suo quartier generale al Cairo, i suoi uffici preposti al boicottaggio anti-israeliano si trovano in Siria sin dalla loro fondazione nel 1951.
“Il boicottaggio arabo di Israele – ha detto all’agenzia di stampa siriana SANA Muhammad al-Ajami, direttore dell’ufficio siriano per il boicottaggio – rimarrà uno strumento influente e potente a sostegno del popolo palestinese sino alla nascita dello stato palestinese con Gerusalemme capitale e al recupero di tutte le terre arabe occupate”.
Altri paesi che hanno preso parte all’incontro, oltre a quelli già menzionati, sono: Sudan, Algeria, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Libia, Libano, Qatar, Autorità Palestinese, Tunisia e Yemen. Egitto e Giordania, entrambi firmatari di un trattato di pace con Israele, non hanno partecipato.

(Da: Jerusalem Post, 26.04.07)

Nella foto in alto: Il Commissario generale dell’Ufficio Centrale per il Boicottaggio Mohammad al-Tayyeb Boosla’a (a sinistra) parla con Mohammad Sbeih, capo dell’Ufficio Palestinese per il Boicottaggio anti-israeliano (al centro), all’apertura del recente convegno di quattro giorni a Damasco.