“Ieri Roger Waters ha pianto – ha scritto ispirato l’editorialista Gideon Levy su Ha’aretz in un articolo intitolato ‘Quando Roger Waters pianse’ – Era sul suo Twitter e nessuna persona decente potrebbe rimanere impassibile vedendo piangere questo musicista. Waters, il gigante della coscienza”.
Come è ormai noto, durante una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz in Germania è stato chiesto al presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen se non intendesse scusarsi per il massacro delle Olimpiadi di Monaco di cinquant’anni fa
Mettiamo da parte per un momento la Shoà, anche se è difficile. Dopotutto, il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen in passato ha già flirtato in modo aggressivo con la negazione dell'Olocausto.
Si consideri questa notizia tratta dal sito web della BBC: "Il leader palestinese Abu Mazen si è scusato per le osservazioni che ha fatto sul popolo ebraico e sull'Olocausto. In una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio... ha definito l'Olocausto come ‘il crimine più efferato della storia’."
La minimizzazione, banalizzazione e negazione della Shoà nella propaganda e pubblicistica palestinese è talmente martellante, e l’abitudine ad atteggiarsi a vittime di un immaginario genocidio talmente pervasiva, che il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen non si è nemmeno reso conto, sul momento, dell’enormità che stava dicendo
Le Forze di Difesa israeliane hanno diffuso venerdì un video girato nel pomeriggio dello scorso 5 agosto in cui si vede una bambina palestinese che si arrampica per gioco sulla scaletta di una postazione di osservazione e cecchinaggio della Jihad Islamica Palestinese al confine fra striscia di Gaza e Israele
Solo dopo la denuncia di HonestReporting (una ong che monitora i pregiudizi anti-Israele nei mass-media), il New York Times si è deciso ha tagliare i rapporti di lavoro con lo stringer palestinese di Gaza Fady Hanona, autore da anni di post sui social network apertamente terroristici e antisemiti (ora precipitosamente cancellati).
Lo scorso 5 agosto, dopo che la Jihad Islamica Palestinese aveva schierato ai confini con Israele squadroni di attivisti di Gaza armati di missili e razzi anti-carro, le Forze di Difesa israeliane hanno lanciato l’operazione “Breaking Dawn", colpendo una serie di obiettivi del gruppo terrorista.
Dall'invasione russa dell'Ucraina lo scorso 24 febbraio, sono 31.066 in totale le persone immigrate in Israele da Russia e Ucraina, secondo i dati pubblicati mercoledì dall’Ufficio Centrale di Statistica israeliano.
Ibrahim al-Nablusi, il terrorista morto martedì mattina in uno scontro a fuoco con le Forze di Difesa israeliane nella casbah di Nablus, era figlio di un alto ufficiale del Servizio di Sicurezza Preventiva dell'Autorità Palestinese