E’ stato un orrore, interminabile, insopportabile. Ora dopo ora, le famiglie rannicchiate nelle loro case in attesa di essere soccorse, con i terroristi di Hamas che imperversavano nelle città, nei villaggi, nei kibbutz. Intere famiglie massacrate a sangue freddo.
Video messaggio di Angelica Edna Livne Calò, educatrice, regista e scrittrice ebrea italo-israeliana, che vive da molti anni nel kibbutz Sasa, in Alta Galilea, dove ha creato la Fondazione Bereshit LaShalom-Un inizio per la pace dedicata all'educazione interculturale attraverso il teatro.
Sabato mattina terroristi palestinesi dalla striscia di Gaza hanno lanciato massicci attacchi di razzi contro il centro e il sud di Israele, combinati con un assalto di decine di terroristi armati infiltrati in Israele da più posizioni e penetrati nelle comunità di confine sparando all’impazzata
La Dichiarazione d’Indipendenza occupa un posto d'onore nelle celebrazioni israeliane. Benché non sia una Costituzione, si tratta di un documento fondativo, riconosciuto come tale nella Legge Fondamentale su Libertà e Dignità umana. Questa riconoscimento è basilare.
Già da qualche tempo, quando mi capitava di vedere miei amici israeliani discutere sul ruolo della religione nel loro paese, mi divertivo a stuzzicarli: “Datemi ascolto – dicevo – sono nato e cresciuto in una repubblica religiosa e posso assicurarvi che la teocrazia non è divertente”.
Li abbiamo già sentiti tutti. Dal greenwashing (ecologismo di facciata) all’art-washing, al vegan-washing, persino il fun-washing: secondo la mentalità degli anti-israeliani viscerali, non c’è nulla che lo stato ebraico non farebbe al solo e unico scopo di distrarre l’attenzione del mondo dai palestinesi
Il famoso apologo della rana che viene gradualmente bollita fino a morire senza rendersene conto è falso (spoiler: in realtà la rana salterebbe fuori dalla pentola). Ma suona bene: ci riconosciamo in quella rana.
In occasione del 30esimo anniversario della firma dei primi Accordi di Oslo (13 settembre 1993), Palestine Media Watch è in grado di rivelare altre fonti palestinesi che ammettono, o più correttamente vantano, il fatto che l’allora capo dell’Olp Yasser Arafat riuscì a ingannare la leadership israeliana inducendola a firmare un accordo di pace che lui non aveva alcuna intenzione di rispettare.