Mentre le truppe russe lanciavano il loro attacco all'Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin affermava che la "speciale operazione militare" mira a "de-nazificare” il paese vicino.
Retorica e appropriazione della storia sono state spesso utilizzate dai regimi totalitari per infiammare il popolo e incitarlo a battersi per la vittoria.
La scorsa settimana, mentre cresceva l’escalation della crisi ucraina, il ministro della difesa russo Sergey Shoygu si è preso il tempo per fare una visita in Siria
Israele ha ufficialmente dichiarato che non collaborerà con la Commissione creata dal Consiglio Onu per i diritti umani per indagare su presunti abusi contro i palestinesi durante gli undici giorni di conflitto scatenati lo scorso maggio da Hamas.
Israele si sta preparando per il giorno in cui verrà varato il nuovo accordo sul nucleare iraniano che, a quanto pare, sarà "più breve e più debole" dell'accordo precedente e, alla sua scadenza, consentirà a Teheran di costruire grandi quantità di centrifughe avanzate.
Yitzhak Rabin è stato uno dei più grandi leader d'Israele. La sinistra lo ha idolatrato come un pacifista. La destra, dopo Oslo, lo ha demonizzato come un traditore. Nessuna delle due sembra prestare molta attenzione alle parole dello stesso Rabin
Un editoriale pubblicato a fine gennaio sul quotidiano kuwaitiano Arab Times esorta gli stati del Golfo a normalizzare i rapporti con Israele, chiedendosi perché continuare a sostenere i palestinesi nonostante il fatto che i palestinesi abbiano ripetutamente insultato gli stati del Golfo.
I rappresentanti di Amnesty e i loro apologeti sanno benissimo – e ammettono – che le politiche d’Israele, dentro e fuori il paese, non hanno nulla a che vedere con il regime di apartheid sudafricano, e che è ridicolo anche solo pensarlo.