Martedì mattina l’esponente di Hamas Sami Abu Zuhri ha dichiarato che il gruppo respinge la nuova proposta di accordo per la liberazione degli ostaggi perché “ignora le nostre richieste e non include una ritirata completa e un cessate il fuoco totale”.
Se volete un esempio della voglia di morire della civiltà occidentale, vi cito l'attuale proposta avanzata da membri dell'establishment britannico di vietare la vendita di armi a Israele.
Il 28 marzo la Corte Internazionale di Giustizia ha ampliato la sua sentenza del 26 gennaio 2024 che, tra le altre cose, affermava che esiste la possibilità che “almeno alcuni degli atti e delle omissioni che, secondo il Sudafrica, sono stati commessi da Israele a Gaza possano rientrare nelle clausole della Convenzione (sul genocidio)”.
Le tatzpitanit (plurale tatzpitaniyot) – che significa osservatrici – sono le soldatesse, di leva e quindi giovanissime, incaricate di controllare i monitor collegati alle telecamere di sorveglianza sulle frontiere di Israele, in particolare quelle più pericolose con Gaza e con il Libano
L’uccisione non intenzionale di sette operatori umanitari dell’organizzazione World Central Kitchen, lunedì a Gaza, è stata una terribile tragedia. È una delle innumerevoli tragedie della guerra a Gaza, una guerra spietatamente scatenata dall’invasione di Israele da parte di Hamas il 7 ottobre
Rispondendo martedì a un ricorso presentato alla Corte Suprema israeliana da varie organizzazioni per i diritti umani secondo le quali Israele non fornisce o addirittura impedisce la fornitura di aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza, lo Stato d'Israele ha reso noti i dati relativi all'entità degli aiuti forniti dal 7 ottobre.
Ultimamente faccio innervosire un po' più del solito i miei famigliari e conoscenti. Li interrompo bruscamente ogni volta che accennano ai “32.000 abitanti di Gaza uccisi nella guerra”. Ogni volta li interrompo e dico: “Non intendete distinguere tra combattenti e non combattenti?”
Uno dei gravi difetti che abbiamo noi ebrei è la tendenza a concentrarci sulle controversie interne, mentre fuori infuria una tempesta mortale. E’ accaduto nell’anno 2023. Potrebbe benissimo accadere di nuovo anche in questi giorni.
Sono oltre 365 milioni i cristiani nel mondo che subiscono persecuzioni per la loro fede, a vario titolo e con varie modalità.
E' quanto emerge dalla World Watch List 2024, il rapporto che la onlus Open Doors International realizza ogni anno svolgendo ricerche sul campo grazie a numerose reti locali e coinvolgendo ricercatori, esperti e analisti.