Da un sondaggio pubblicato martedì emerge che il numero di cittadini israeliani che partecipa alle manifestazioni di protesta contro la riforma giudiziaria promossa dal governo è in costante aumento.
Nelle scorse settimane c'è stato un aumento degli attacchi mirati su siti militari del regime iraniano in Siria, attribuiti alle Forze di Difesa israeliane: almeno tre nell'arco di quattro giorni, nove dall'inizio dell'anno.
Lo scorso 21 marzo, la giornalista Isa Soares di CNN International ha offerto una tribuna alla razzista Francesca Albanese, delle Nazioni Unite, da cui accusare di razzismo gli israeliani.
Dopo la notizia che due uomini sono stati arrestati in Grecia con l’accusa d’aver progettato attentati a un luogo ebraico, vale la pena riepilogare il contesto più ampio in cui si inseriscono le minacce del regime iraniano in tutta Europa.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto la cosa giusta, lunedì sera, quando ha sospeso l’iter legislativo della riforma giudiziaria per almeno un mese, per consentire negoziati su una formula di compromesso.
Come mai la destra israeliana odia così tanto le "élite"? Perché in Israele, come in altri paesi, la destra si è tramutata dal conservatorismo di vecchia scuola in un movimento populista che per definizione si batte per mettere le masse contro coloro che hanno conseguito risultati e successo.
La destra israeliana si è messa nei guai. Aveva i suoi argomenti su un eccessivo potere della Corte Suprema e ne era ben convinta. Li portava avanti da decenni.
La destituzione, domenica, del ministro della difesa israeliano Yoav Galant da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu è stata un'espressione di mancanza di fiducia nelle più alte sfere delle agenzie di sicurezza israeliane e delle sue forze armate.
Il Senato accademico dell'Università di Gerusalemme ha messo in guardia rispetto alla riforma giudiziaria promossa dal governo del primo ministro Benjamin Netanyahu affermando che danneggerà il mondo accademico in Israele.