Sotto un certo aspetto, la Dichiarazione di Gerusalemme firmata dal presidente americano Joe Biden e dal primo ministro israeliano Yair Lapid durante la recente visita di Biden in Israele è semplicemente una riaffermazione delle relazioni e delle politiche che legano i due paesi.
In un'intervista di giovedì scorso all’egiziana Alghad TV, l'ex ministro e negoziatore palestinese Hassan Asfour ha dichiarato che, a differenza dei precedenti presidenti americani che almeno presentavano dei piani di pace che i palestinesi rifiutavano, l’attuale presidente Joe Biden è così debole che è giunto nei Territori palestinesi a mani vuote.
Ogni volta che Israele fa progressi verso l’integrazione nella sua regione, una schiera di osservatori e analisti entra in lutto. Non che siano ostili alla pace, per carità. E’ che detestano essere smentiti dai fatti (e forse un po’ detestano Israele e i suoi successi).
Il recente annuncio dell’Unione Europea che rinnoverà l’aiuto finanziario all'Autorità Palestinese significa che l'Europa accetta che l'Autorità Palestinese continui a premiare economicamente i terroristi e a insegnare nelle scuole l'odio verso Israele e verso gli ebrei.
Il linguaggio usato di recente dai rappresentanti palestinesi indica che continua ad aumentare l'ostilità fra l'Autorità Palestinese e la Casa Saud, la famiglia reale al potere in Arabia Saudita.
In Israele, la visita di un presidente degli Stati Uniti è sempre una fatto importante e lo è anche per il resto della regione. Eppure, c'è qualcosa di unico in questa visita di Joe Biden.
Negli ultimi dieci anni, l'Autorità Palestinese ha investito notevoli energie per presentarsi a livello internazionale come "campione dei diritti umani" e vittima di violazioni dei diritti umani da parte di Israele.
Uno dei principali obiettivi dichiarati dal presidente Joe Biden per il suo viaggio in Medio Oriente è rafforzare gli Accordi di Abramo che, fatto sorprendente, vennero avviati nientemeno che dall'amministrazione Trump nel 2020.
In vista della visita di questa settimana del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, l'Autorità Palestinese ha sollevato una serie di questioni che vuole siano messe all'ordine del giorno.
Israele va alle urne. Di nuovo. Il prossimo 1 novembre gli israeliani voteranno per la quinta tornata di elezioni politiche in poco più di tre anni e mezzo.