Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane Daniel Hagari ha presentato mercoledì sera le prove che dimostrano che i due giornalisti di Al Jazeera uccisi domenica in un’azione militare israeliana a Rafah, nel sud della striscia di Gaza, facevano parte di organizzazioni terroriste.
Un canale Telegram composto da 3.000 insegnanti impiegati a Gaza dall'Unrwa (l’agenzia Onu per i profughi palestinesi) è pieno di post che esprimono sostegno ed entusiasmo per la carneficina perpetrata da Hamas il 7 ottobre.
Il governo sudafricano potrebbe presto scoprire la legge delle conseguenze non volute (o eterogenesi dei fini). Israele si appresta a comparire davanti alla Corte Internazionale di Giustizia e il Sudafrica si compiace entusiasta della sua iniziativa
La ong HonestReporting ha documentato che, durante il massacro del 7 ottobre, due fotoreporter freelance palestinesi residenti a Gaza che lavoravano per AP e Reuters si vantarono dei filmati che avevano acquisito mentre accompagnavano “sin dall’inizio” i terroristi di Hamas nella atroce incursione dentro Israele.
Le somiglianze tra ciò che accadde a Israele il 6 ottobre 1973 – inizio della guerra dello Yom Kippur – e ciò che è accaduto il 7 ottobre 2023, inizio della guerra di Simchat Torà, lasciano a bocca aperta.
Sono trascorsi più di 90 giorni dall’orribile massacro del 7 ottobre in cui terroristi di Hamas hanno fatto irruzione in Israele, hanno trucidato 1.200 civili e soldati e hanno rapito e deportato a Gaza più di 230 ostaggi. Si ritiene che più di 100 persone tuttora tenute in ostaggio siano ancora vive.
Dal 7 ottobre, quando i terroristi di Hamas hanno invaso il sud di Israele massacrando almeno 1200 persone e rapendo altri 240 israeliani e persone di altre nazionalità, le Nazioni Unite agiscono da braccio di propaganda non ufficiale dell'organizzazione terroristica Hamas, sostenuta dall'Iran.
Nata in una tempesta di fuoco, è morta nel gelo. La "rivoluzione" costituzionale che ci ha investiti un anno fa – quando il ministro israeliano della giustizia Yariv Levin svelò il suo pacchetto composto da 11 riforme di legge – è stata sepolta lunedì scorso
Una dimensione spesso trascurata delle ignobili azioni di Hamas è la perpetuazione di una mascolinità tossica alimentata da nazionalismo, sciovinismo e da distorte interpretazioni religiose.
Hamas ha messo in chiaro, con le parole e le azioni, che è votata al genocidio del popolo ebraico, indipendentemente dal fatto che viva o meno in Israele.