Per la prima volta un rapporto dell’Onu denuncia l’antisemitismo in tutte le sue forme

E denuncia come antisemiti "obiettivi, attività ed effetti" del movimento BDS

Ahmed Shaheed, Relatore speciale Onu sulla libertà di credo e di religione

Le Nazioni Unite hanno pubblicato lunedì un rapporto provvisorio del “Relatore speciale sulla libertà di credo e di religione” in cui l’autore, Ahmed Shaheed, si dice “allarmato dal crescente uso di cliché antisemiti da parte di suprematisti bianchi come i neonazisti e di membri di gruppi islamici radicali, attraverso slogan, immagini, stereotipi e teorie della cospirazione volte a istigare e giustificare ostilità, discriminazione e violenza contro gli ebrei”.

Il maldiviano Ahmed Shaheed, un esperto indipendente nominato dal Consiglio Onu per i diritti umani, ha presentato la sua relazione preliminare al Consiglio, come previsto da una risoluzione dell’Assemblea Generale. Il rapporto, che la missione israeliana presso le Nazioni Unite ha definito “senza precedenti”, identifica l’antisemitismo su tutti i versanti dello spettro politico ed esorta a prendere serie misure per contrastarlo.

Particolarmente inconsueto il fatto che il rapporto di un funzionario Onu sollevi critiche nei confronti del movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele). Infatti, dopo aver premesso che “il diritto internazionale riconosce i boicottaggi come forme legittime di espressione politica e che le espressioni non violente di sostegno ai boicottaggi sono, in generale, un’espressione legittima che deve essere protetta”, il rapporto presentato da Shaheed sottolinea tuttavia che “espressioni basate su cliché o stereotipi antisemiti, che rifiutano il diritto di Israele ad esistere o sostengono forme di discriminazione nei confronti degli ebrei a causa della loro religione, devono essere condannate”. Secondo il rapporto, “gli obiettivi, le attività e gli effetti del movimento BDS sono fondamentalmente antisemiti”.

Germania 2014, manifestazione pro-palestinese “al Quds”: caricatura negazionista e antisemita esibita insieme a bandiere “per la pace” e scritte come “L’anti-sionismo non è antisemitismo”. La caricatura è opera di Zeon, cartoonist amico del comico antisemita francese Dieudonné

“Il Relatore speciale – prosegue il testo – ha preso atto delle numerose segnalazioni relative a un aumento in molti paesi di quello che a volte viene chiamato antisemitismo ‘di sinistra’, in cui individui che sostengono di avere opinioni antirazziste e antimperialiste utilizzano narrazioni o cliché antisemiti nell’esprimere la loro collera verso politiche o pratiche del governo di Israele”. “In alcuni casi – scrive Shaheed – le persone che esprimono tali opinioni hanno dato voce alla negazione della Shoà; in altri casi hanno associato il sionismo, cioè il movimento di autodeterminazione del popolo ebraico, al razzismo; hanno affermato che Israele non ha il diritto di esistere e hanno accusato di agire in malafede coloro che esprimono preoccupazione per l’antisemitismo”.

“Il sistema delle Nazioni Unite – afferma il rapporto – ha un ruolo vitale da svolgere nell’impegno per combattere l’antisemitismo insieme alle comunità ebraiche. Il Segretario Generale dovrebbe prendere in considerazione la nomina di un referente di alto livello presso l’Ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite con il compito di impegnarsi con le comunità ebraiche in tutto il mondo, nonché di monitorare l’antisemitismo e la risposta che vi danno le Nazioni Unite”.

Shaheed aggiunge che considera le violenze, le discriminazioni e le espressioni di ostilità motivate da antisemitismo come “un grave ostacolo al godimento del diritto alla libertà di credo e di religione”. E “rileva con grave preoccupazione che la frequenza degli incidenti antisemitici sembra aumentare in molti paesi dove si cerca di monitorarli in modo documentato, anche online; e che la prevalenza di atteggiamenti antisemitici e il rischio di violenze contro individui e luoghi ebraici appare significativa anche altrove, compresi paesi con una popolazione ebraica scarsa o nulla”. Il Relatore speciale dice d’aver trovato che questi episodi hanno creato un clima di paura “in un considerevole numero di ebrei, compromettendo il loro diritto di manifestare la propria religione”, e che “hanno avuto un impatto negativo anche certi atti discriminatori da parte di individui, e certe leggi e politiche da parte di governi”.

“Il Relatore speciale sottolinea che l’antisemitismo, se viene lasciato fuori controllo dai governi, pone rischi non solo agli ebrei, ma anche ai membri di altre comunità di minoranza. L’antisemitismo è tossico per la democrazia e per il rispetto reciproco dei cittadini, e minaccia tutte le società in cui non viene contrastato”.

L’autore esorta gli stati, la società civile, i mass-media e le Nazioni Unite a perseguire “un approccio basato sui diritti umani per combattere l’antisemitismo” e chiede investimenti nell’istruzione e nella formazione per migliorare la consapevolezza generale nella società sui diversi modi in cui si manifesta l’antisemitismo. In questo contesto, il rapporto raccomanda che tutti gli stati membri delle Nazioni Unite “adottino la definizione operativa di antisemitismo redatta dell’International Holocaust Remembrance Alliance nell’educazione, nella sensibilizzazione, nel monitoraggio e nella risposta alle manifestazioni di antisemitismo, riconoscendo che tale definizione operativa può offrire indicazioni preziose per identificare l’antisemitismo nelle sue varie forme”. Finora, secondo jns.org, solo 18 stati l’hanno ufficialmente adottata.

(Da: Jerusalem Post, jns.org, 24.9.19)