“Per me la Giornata dell’Indipendenza è la festa delle feste, il momento in cui tutti gli israeliani sono uniti”

Lo dice il medico druso chiamato ad accendere una delle tredici torce nella cerimonia che apre i festeggiamenti di Yom HaAtzmaut

Di Eytan Halon

Le polemiche della comunità drusa israeliana, che conta 160.000 persone, per la controversa legge sullo stato-nazione devono lasciare spazio, per un momento, al sentimento di unità nazionale e alla festa, nel giorno in cui Israele celebra l’anniversario della propria indipendenza. Lo afferma il cittadino druso Salman Zarka, colonnello medico riservista delle Forze Difesa israeliane.

Il dottor Zarka, direttore dello Ziv Medical Center di Safed, già comandante dell’ospedale da campo gestito per anni dell’esercito israeliano sulle alture del Golan per curare le vittime della guerra civile siriana, è uno dei cittadini chiamati quest’anno ad accendere le 13 torce sul Monte Herzl di Gerusalemme nella tradizionale cerimonia che inaugura i festeggiamenti di Yom HaAtzmaut, la Giornata dell’Indipendenza.

“Per me la Giornata dell’Indipendenza è la festa delle feste – dice Zarka – Dopo che la mia comunità ha celebrato Ziyara, gli ebrei hanno celebrato Pesach e i cristiani hanno celebrato la Pasqua, questa è la festa di noi tutti. Non è il momento per le divisioni politiche e sociali, è il momento di festeggiare. Dopo, ci sarà tutto il tempo per tornare a discutere”.

Zarka dice di essersi profondamente commosso quando ha ricevuto la notizia dalla ministra della cultura Miri Regev che il Comitato ministeriale per le cerimonie e i simboli lo aveva scelto all’unanimità per accendere una delle torce durante la cerimonia ufficiale di mercoledì sera. Il Comitato, spiega Zarka, ha menzionato i suoi 25 anni di servizio militare, gli ospedali da campo creati sotto il suo comando sulle alture del Golan e al valico di Erez con la striscia di Gaza, il suo servizio a capo del centro medico Ziv e il suo ruolo nel promuovere l’assistenza sanitaria nelle regioni periferiche del nord di Israele.

Il dottor Salman Zarka, direttore del centro medico Ziv, con una bambina siriana e sua madre

“Quest’anno non è stato facile, soprattutto a causa della legge sullo stato-nazione – ammette Zarka, che è padre di due figli attualmente in servizio di leva nelle Forze di Difesa israeliane – Ma il mio messaggio alla popolazione drusa è che siamo una comunità speciale che ha formato un forte legame con il popolo ebraico sin dagli anni ’20 e ’30, già prima che ci fosse uno stato d’Israele. Siamo parte dello stato di Israele e abbiamo preso parte alla creazione dello stato di Israele. Questo lungo cammino che abbiamo percorso insieme è importante. Siamo partner nella costruzione di questo paese e, purtroppo, anche noi abbiamo famiglie in lutto, veterani feriti e 400 soldati caduti per difenderlo”.

Conosciuto per la sua esperienza nella sanità pubblica e nella medicina militare, Zarka è anche docente all’Università di Haifa e all’Università di Gerusalemme.

“Anche se quest’anno abbiamo provato animosità – conclude – non dobbiamo farci prendere dalla rabbia. La leadership drusa deve trovare il modo di gestire il dialogo con il governo affinché le cose si risolvano. Sono ottimista sul fatto che troveremo la strada giusta o correggendo la legge sullo stato-nazione o approvando una nuova legge apposita. La comunità drusa non è in conflitto con il popolo ebraico né con lo stato d’Israele. Noi non siamo ala ricerca di un altro paese, ma solo dell’eguaglianza civile”.

(Da: Jerusalem Post, 8.5.19)