Pericolosamente al limite

Attacchi da Gaza: intervalli sempre più brevi, aggressioni sempre più violente.

Alcuni commenti dalla stampa israeliana

image_3584Scrive Gilad Sharon, su Yediot Aharonot: «Un regime centralizzato nella striscia di Gaza rientra negli interessi d’Israele, anche se il referente è un organizzazione terroristica come Hamas. Il motivo è che un regime centralizzato ha qualcosa da perdere. L’anarchia a Gaza è negativa per Israele: ogni organizzazione terroristica e ogni sotto-organizzazione terroristica potrebbe sparare contro di noi ogni volta che le aggrada, e noi non avremmo un riferimento verso cui reagire. Ma in effetti questo è proprio quanto sta accadendo oggi. Non c’è più un solo giorno di tranquillità nel sud. Hamas ha tutti i vantaggi: il terrorismo incessante e la stabilità del regime; i loro capi non hanno da temere per la loro vita e ricevono visite “di stato” come quella del sovrano del Qatar o quella, in programma, del primo ministro di Turchia».
(Da: Yediot Aharonot, 11.11.12)

Scrive Yoav Limor, su Yisrael Hayom: «Siamo al limite: il corso degli eventi delle ultime due settimane, e in particolare degli ultimi giorni, mette Israele di fronte a un bivio decisivo: o adeguarsi al pericoloso deterioramento della situazione della sicurezza nella regione meridionale attorno alla striscia di Gaza, o lanciare un’operazione nel tentativo di cambiare le “regole del gioco”. Il deterioramento della sicurezza nel sud di Israele è continuato, per gradi successivi, nel corso degli ultimi quattro anni dalla fine dell’operazione anti-Hamas “Piombo Fuso”; ma si è notevolmente intensificato negli ultimi tempi: l’intervallo fra un round di scontri e il successivo è sempre più breve, e gli scontri stessi si fanno sempre più violenti. E poi, cosa ancora più grave, dopo una lunga interruzione durante la quale si è tenuta fuori dalla rissa, oggi anche Hamas partecipa di nuovo attivamente alle aggressioni contro Israele».
(Da: Yisrael Hayom, 11.11.12)

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