Più vicino allatomica un paese mediorientale grazie a traffici clandestini

Siria, Egitto o Arabia Saudita avrebbero acquisito capacità nucleare attraverso il traffico illegale darmi del pakistano Qadeer Khan.

image_516A pochi giorni da quando l’ex capo dei servizi segreti israeliani Ephraim Halevy ha espresso il timore che Siria, Egitto e Arabia Saudita abbiano acquisito qualche tipo di capacità nucleare attraverso la rete di traffico illegale d’armi di Abdul Qadeer Khan, l’architetto della bomba atomica pakistana, fonti dei servizi dell’intelligence militare israeliana hanno dichiarato al Jerusalem Post che, proprio grazie a Qadeer Khan, uno di quei tre paesi arabi ha oggi la possibilità di fare “un balzo in avanti nucleare”.
Secondo la fonte, Israele è a conoscenza dei contatti di Qadeer Khan con tutti e tre i paesi in questione, ma il trafficante pakistano avrebbe fornito solo a uno dei tre l’expertise e il materiale necessario per costruire bombe atomiche. La fonte non ha specificato di quale paese si tratti.
La fonte ha riferito anche di una valutazione della Difesa israeliana secondo cui le organizzazioni terroriste arabe stanno aumentando i loro sforzi volti a dotarsi di armi di sterminio, comprese quelle nucleari. E ha richiamato l’attenzione sul fatto orami accertato che in alcuni ambienti è in corso un dibattito ideologico circa la legalità, secondo la legge islamica, di provocare la morte di altri musulmani come prezzo necessario per l’uccisione di decine di milioni di infedeli: un dibattito la cui stessa natura, secondo la fonte, indica che si sta pensando seriamente alla possibilità di utilizzare armi di distruzione di massa.
In un’intervista al Jerusalem Post della scorsa settimana, l’ex capo dei servizi segreti e consigliere per la sicurezza nazionale Ephraim Halevy aveva parlato dei suoi timori (che, aveva sottolineato, non gli derivano dal suo recente accesso a materiale riservato) per cui Siria, Arabia Saudita ed Egitto potrebbero aver acquisito componenti nucleari da Qadeer Khan, personaggio che ha ammesso d’aver ha gestito per parecchio tempo un vero mercato nero della proliferazione nucleare un po’ in tutto il Medio Oriente.
Secondo un articolo comparso sul New York Times la scorsa settimana, l’intelligence statunitense e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) si stanno dando da fare per cercare di sbrogliare il network messo in piedi da Qadeer Khan. Stando agli investigatori, Qadeer Khan prima di essere arrestato era stato in diciotto diversi paesi, compresi Arabi Saudita, Siria ed Egitto, nel corso di viaggi che essi ritengono fossero legati ai suoi affari illegali o per comprare materiali come l’uranio, o per vendere componenti nucleari. Secondo l’articolo del Times, Qadeer Khan avrebbe anche diffuso tecnologia centrifuga e fornito alla Libia progetti di bombe atomiche, prima che questa rinunciasse ufficialmente al suo programma nucleare.
Ma la domanda cruciale circa l’esatta ampiezza delle attività di proliferazione nucleare di Qadeer Khan resta senza risposta dal momento che il presidente pakistano Pervez Musharraf gli ha accordato il perdono presidenziale e impedisce alla CIA di interrogarlo direttamente.

(Da. Jerusalem Post, 4.1.05)

Nella foto in alto: Abdul Qadeer Khan