“Prego Allah che l’Iran produca mille bombe atomiche”

Lo ha detto l’ambasciatore di Abu Mazen a Teheran

Salah al-Zawawi, ambasciatore dell’Autorità Palestinese a Teheran, si augura che l’Iran produca “mille bombe nucleari”. Lo ha detto in un’intervista dello scorso 20 febbraio alla tv Al-Manar, affiliata al movimento islamista sciita libanese Hezbollah, nella quale ha anche affermato che gli israeliani sono “veramente terrorizzati” per il programma nucleare della Repubblica Islamica e ha messo in guardia da quello che ha definito “il piano” dell’Occidente volto a stabilire una “Grande Israele” e trasformare gli arabi in “servi, se non schiavi”.

Stralci dell’intervista del rappresentante in Iran del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) sono stati diffusi con sottotitoli in inglese da MEMRI (Middle East Media Research Institute).

In un’intervista del 2014, Salah al-Zawawi aveva esortato l’Iran ad appoggiare i palestinesi per contribuire all’opera di “annientamento di Israele”, sostenendo che Israele è un “regime falso” creato “dagli Stati Uniti e dai paesi occidentali”.

 

 

Salah al-Zawawi: «La nostra guerra non è solo con questo nemico sionista. Stiamo combattendo una impresa occidentale che è in corso da cento anni. Questa impresa non prende di mira [solo] una parte della Palestina, e neanche la Palestina nella sua interezza. Il suo obiettivo è quello di stabilire una Grande Israele che controlli paesi arabi e islamici disintegrati, che è in effetti quanto sta accadendo oggi nel nostro mondo islamico. In questo modo il nostro nemico, insieme ai suoi difensori e padroni, porterebbe a compimento il loro piano di trasformarci in servitori, se non schiavi, in questa regione, e di saccheggiare le nostre risorse. […] Quando parlano della firma dell’accordo nucleare e quant’altro, sono veramente terrorizzati. Se l’Iran produrrà la bomba nucleare – e prego Allah che l’Iran produca mille bombe nucleari – non sarà diretta contro nessun paese arabo o islamico. Sarà usata per difendere, come minimo, la Repubblica Islamica e i suoi principi.»