Premio Nobel della chimica agli israeliani Arieh Warshel e Michael Leavitt
Nato in un kibbutz, laureato al Technion e al Weitzman, Warshel ha combattuto nel '67 e nel '73, lavora e insegna a Los Angeles
Per l’undicesima volta un ricercatore israeliano ha vinto il Premio Nobel. Il prof. Arieh Warshel, che è nato nel kibbutz Sde Nahum e vive e insegna negli Stati Uniti, ha ricevuto mercoledì il prestigioso premio per le sue ricerche nel campo della chimica, insieme ai due colleghi Martin Karplus e Michael Leavitt.
Warshel, Karplus e Leavitt si sono aggiudicati il premio per lo sviluppo di modelli multidimensionali da computer che coinvolgono sistemi chimici. A partire dagli anni ’70, i tre hanno lavorato a una ricerca congiunta sulle reazioni chimiche.
Michael Levitt, un professore nato in Sud Africa, ha insegnato presso il Weizmann Institute di Rehovot per la maggior parte degli anni ’80 e ha preso anche la cittadinanza israeliana. Martin Karplus, nato a Vienna, fuggì l’occupazione nazista dell’Austria da bambino nel 1938.
Arieh Warshel è nato in Israele nel 1940, ha studiato presso il Technion di Haifa conseguendo la laurea nel 1966. Ha poi continuato gli studi presso l’Istituto Weizmann di Rehovot, dove nel 1969 ha conseguito Master e PhD. Si è poi trasferito negli Stati Uniti per insegnare alla University of Southern California (Los Angeles), diventando professore. Warshel ha combattuto a difesa del suo paese nelle guerre del ’67 e del ’73.
Alla richiesta di spiegare la sua ricerca in parole semplici, Warshel dice: “Abbiamo esaminato la proteina come un orologio e cercato di capire come funziona. Abbiamo sviluppato un metodo con cui è possibile esaminare, utilizzando un computer, come funzionano le proteine e come sono costruite. Se ad esempio si capisce come gli enzimi fanno a pezzi il cibo, è possibile sviluppare una medicina utile”.
Sinora erano dieci gli israeliani Premi Nobel in varie discipline. Il primo è stato lo scrittore Shai Agnon, Nobel della Letteratura nel 1966.
Nel 1978, a seguito della firma dello storico Trattato di pace con l’Egitto, il primo ministro israeliano Menechem Begin ricevette il Premio Nobel per la Pace insieme al presidente egiziano Anwar Sadat, assassinato tre anni dopo per aver fatto la pace con Israele.
Nel 1994, a seguito della firma con l’Olp dei primi Accordi di Oslo il 13 settembre dell’anno prima, il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin e il ministro degli esteri Shimon Peres ricevettero il Nobel per la Pace insieme a Yasser Arafat, che successivamente rinnegò quell’accordo lanciando la violentissima ondata di attentati suicidi contro i civili israeliani nota come “seconda intifada”.
Otto anni dopo, nel 2002, Daniel Kahneman vinse il Nobel per l’Economia.
Nel 2004, Aharon Tzechanover e Avraham Hershko si aggiudicarono il Premio per la Chimica grazie alla scoperta di uno dei più importanti processi ciclici che consente la degradazione delle proteine.
Un anno dopo un altro israeliano, Israel Aumann, vinceva il Nobel 2005 per l’Economia, insieme al suo collega americano Thomas Schelling.
Nel 2009 la prima donna Nobel israeliana: Ada Yonath, premiata nella Chimica per le ricerche sulla struttura del ribosoma.
Il più recente Nobel israeliano era fino a ieri Dan Shechtman, che due anni fa ha vinto il Premio per la Chimica dopo aver sostenuto a lungo, contro l’opinione corrente fra gli scienziati, che gli atomi dei “quasi-cristalli” non sono organizzati in una struttura simmetrica che si ripete, bensì secondo un modello diverso.
(Da: jerusalemonline.com, 9.10.13)
L’ironia del Comitato del Nobel
Nel frattempo viene fatta notare l’involontaria ironia del Nobel per la Fisica di quest’anno, che è stato aggiudicato congiuntamente a due scienziati: Francois Englert, un belga sopravvissuto alla Shoà che intrattiene stretti rapporti di ricerca con l’Università di Tel Aviv; e Peter Higgs, un sostenitore del boicottaggio accademico contro Israele. I due fisici, che hanno lavorato in modo indipendente l’uno dall’altro, sono stati premiati per le loro teorie subatomiche sul famoso “bosone di Higgs”.
(Da: honestreporting.com, 9.10.13)