Elezione record di donne e arabi nella 23esinma Knesset

Le parlamentari costituiranno il 25% della Camera israeliana. Tra loro, la prima parlamentare nella storia del paese che indossa l'hijab islamico

Dopo essersi fatti tre campagne elettorali nell’arco di dodici mesi, i partiti israeliani in corsa per i seggi del parlamento non hanno praticamente cambiato composizione. Ma in base ai risultati delle elezioni del 2 marzo, che finora attribuiscono 58 seggi al blocco destra+ultraortodossi, 40 al centro-sinistra, 15 alla Lista (araba) Congiunta e sette a Israel Beytenu, ciò che emerge è che nella 23esima Knesset siederà un numero record di parlamentari donne e di parlamentari non ebrei.

Saranno almeno 30 le parlamentari elette in questo parlamento, in aumento rispetto alla Knesset precedente che ne contava 28. Le donne costituiranno così il 25% del parlamento monocamerale israeliano, che conta in tutto 120 seggi. Nelle tornate elettorali del marzo 2015 e dell’aprile 2019 erano state elette 29 donne. Tuttavia il record di rappresentanza femminile, con ben 35 parlamentari, rimane quello raggiunto dalla 20esima Knesset: non al momento delle sua elezione nel 2015, bensì negli anni successivi a causa di parlamentari uomini che, per vari motivi, sono decaduti lasciando il seggio alle prime non-elette delle rispettive liste.

La 23esima Knesset vedrà anche un aumento storico del numero di parlamentari arabi, dal momento che la Lista Congiunta – una formazione che raggruppa i partiti arabi o principalmente arabi Balad, Ra’am-Ta’al e Hadash – ha aumentato la propria rappresentanza parlamentare dai 13 seggi ottenuti a settembre ai 15 seggi ottenuti lunedì scorso.

Secondo Ofer Kenig, docente senior dell’Ashkelon Academic College e ricercatore nell’Israel Democracy Institute, supponendo che non si verifichino cambiamenti importanti nella distribuzione dei mandati quando il Comitato Elettorale Centrale avrà concluso lo scrutinio di tutti i voti, la 23esima Knesset comprenderà 100 parlamentari nati nel paese e 20 immigrati, venuti in Israele dall’Europa (11), dall’Africa (8) e dall’Asia (1).

Pochi i parlamentari alla prima nomina: due della Lista (araba) Congiunta e forse uno dallo Shas, il partito ultraortodosso sefardita. Il dato non stupisce se si tiene presente che la precedente Knesset era stata eletta meno di sei mesi fa.

La cerimonia di formale giuramento delle 23esima Knesset è in programma per il prossimo 16 marzo.

(Da: Israel HaYom, 4.3.20)

Iman Khatib-Yassin saluta i suoi sostenitori accanto a Ofer Cassif, candidato ebreo del partito Hadash

Se le proiezioni verranno confermate dal conteggio finale, Iman Khatib-Yassin potrebbe diventare la prima parlamentare della Knesset che indossa l’hijab islamico. Khatib-Yassin era infatti candidata in 15esima posizione per la Lista (araba) Congiunta, la coalizione di quattro partiti prevalentemente arabi che ha ottenuto 15 seggi nelle elezioni di lunedì scorso. Khatib-Yassin è membro di Ra’am, partito islamico della Lista Congiunta, affiliato al Ramo Meridionale del Movimento Islamico d’Israele.

Nata 55 anni fa ad Arraba, in Bassa Galilea, prima di candidarsi alla Knesset Khatib-Yassin ha lavorato come capo di un centro comunitario a Yafa an-Naseriyye, sempre in Galilea nell’area metropolitana di Nazareth, dove vive da 14 anni. In precedenza aveva conseguito una laurea in servizi sociali presso l’Università di Haifa e un master in questioni femminili presso l’Università di Tel Aviv. In un video pubblicato a febbraio sulla pagina Facebook della Lista (araba) Congiunta, Khatib-Yassin afferma di voler “soprattutto far ascoltare la voce delle donne”, delle persone più vulnerabili ed emarginate e quella “dei nostri giovani”.
(Da: Times of Israel, 3.3.20)