Prevedere (e ridurre) i terremoti

Una sturt-up israeliana ha sviluppato un metodo unico che pare possa non solo mappare e prevedere con accuratezza i terremoti, ma anche impedire che avvengano.

image_1054Mentre le comunità intorno al bacino dell’Oceano Indiano continuano a ricostruire la loro vita dopo il disastroso terremoto e tsunami del Natale 2004, seguito, meno di 10 mesi dopo, dal violento terremoto in Kashmir, una sturt-up israeliana ha sviluppato un metodo unico che pare possa non solo mappare e prevedere con accuratezza i terremoti di questo tipo, ma anche impedire che avvengano.
Prevedere i terremoti è una delle sfide più stimolanti che esistano per gli scienziati odierni. Molti sismologi ritengono che sia praticamente impossibile prevedere i terremoti. La ‘Terramoto’, tuttavia, non è d’accordo. Questa piccola azienda di tre persone ha sviluppato un metodo a tre fasi, basato sull’attrezzatura esistente, che il suo fondatore, Meny Nachman, ritiene possa fornire proprio quelle risposte di cui gli scienziati hanno bisogno per impedire che grossi terremoti avvengano lungo le linee di faglia conosciute.
“Uno dei maggiori problemi al mondo è prevedere quando e dove possa avvenire un terremoto – dice Nachman, capo della società – Finora non c’era tecnologia che potesse descrivere con precisione la pressione sotterranea o la frizione lungo le linee di faglia. Questo è esattamente quello che noi abbiamo inventato, un sistema che può mappare e individuare esattamente il punto in cui si sta accumulando la pressione”.
Il metodo di ‘Terramoto’, in attesa di brevetto, comincia con la mappatura delle linee di faglia. Alcune stazioni di misurazione, attrezzate con geofoni – equipaggiamento di sismologia standard – vengono sepolte nel terreno lungo una linea di faglia. Ognuno di questi geofoni misura il rumore a bassa frequenza causato da terremoti deboli. Usando tecniche di triangolazione, i geofoni localizzano i punti nel terreno dove si sta accumulando la pressione.
La teoria alla base di tutto ciò è che, se l’energia viene rilasciata regolarmente e in quantità simili in vari punti lungo la linea di faglia, allora la pressione aumenta nei punti di mezzo dove non c’è attività. Queste irregolarità sono attribuite alle rocce, a volte lunghe parecchi chilometri, che sono sepolte in profondità nel terreno e bloccano il movimento lungo una linea di faglia nella località specifica. Lì si accumula una pressione enorme, che viene rilasciata improvvisamente quando la roccia finalmente si frattura. La forza del terremoto che segue dipende dalla quantità di energia accumulata nella roccia nel corso degli anni.
Quando le stazioni di misurazione di ‘Terramoto’ localizzano un punto potenzialmente pericoloso, viene eseguita un’indagine ad ultrasuoni in profondità che può identificare la roccia specifica in cui si sta accumulando la pressione, le sue dimensioni, forma e posizione. Un campione di questa roccia viene estratto usando un’attrezzatura da trivellazione e ne viene valutata la forza. Modelli matematici prevedono quanta pressione la roccia può sostenere prima di soccombere alla forza della placca tettonica. La quantità di pressione accumulata può indicare la possibile forza del terremoto che avverrà quando infine la roccia andrà in pezzi.
Per fare una previsione accurata di quando il terremoto si può manifestare, due laser sono posti sulle diverse placche tettoniche, e il modello di interferenza che esse creano viene misurato per valutare la velocità relativa a cui si muovono le due placche, e quindi l’accumulo di energia dentro la roccia.
Quando viene previsto un terremoto importante, il metodo Terramoto richiede che nella roccia vengano inseriti degli esplosivi per creare una serie di esplosioni controllate che indeboliranno la roccia e faranno in modo che l’energia accumulata nel corso degli anni sia rilasciata gradualmente in un certo numero di piccole scosse, invece di una enorme.
Il metodo può essere adattato per le linee di faglia lungo l’oceano, con geofoni immersi a livello del mare con grossi blocchi di cemento. Nachman ammette che la trivellazione per diminuire la pressione in questi luoghi è più difficile che sulla terra, ma dice che non è impossibile.
Lo sviluppo tecnologico dell’individuazione dei terremoti della ‘Terramoto’ e il suo sistema di prevenzione sono sostenuti da scienziati del settore sia dell’Università di Tel Aviv che dell’Università di Gerusalemme. Nachman ritiene che ogni sistema, che comprende 6-10 geofoni, costerà ai clienti circa un milione dollari.
La compagnia ha già parzialmente testato il sistema lungo la linea di faglia siro-africana, a nord del Mar Morto in Israele, mappando l’esatta locazione della faglia.
Nachman ritiene che il suo sistema sarà in grado di prevedere il centro di un terremoto con un marine di precisione di un metro, di mezza scala Richter come intensità, e di un lasso di tempo tra una settimana e un mese. Egli pensa anche che sarà possibile prevedere i terremoti con molti anni in anticipo.
Anche se la prevenzione con la trivellazione si rivela troppo difficile o costosa, poiché la trivellazione sotto gli otto chilometri è eseguita solo da poche squadre in tutto il mondo, questo tipo di allarme anticipato dà ai paesi il tempo di evacuare i cittadini, rinforzare gli edifici e perfino di mandare rapidamente squadre di soccorso che saranno disponibili immediatamente dopo un terremoto.
Nachman ha costituito la ‘Terramoto’ nel 2005, usando i propri mezzi. Presto riceverà una sovvenzione dall’ufficio del Capo Scienziato israeliano, e sta negoziando per ulteriori investimenti da parte dell’ONU e di compagnie con capitali di rischio. Lo scopo della compagnia è ora quello di costruire un dimostratore e piazzarlo sulla linea di faglia siro-africana con un investimento di un milione dollari.

(Da: Israel 21c, 5.01.06)