Principe saudita: “I capi palestinesi si schierano sempre dalla parte sbagliata e questo comporta un prezzo”

Duro attacco di Bandar bin Sultan, alto funzionario del Regno, agli storici errori e ai toni “ingrati” e “inaccettabili” dei rappresentanti palestinesi

Il principe saudita Bandar bin Sultan bin Abdulaziz

In un’esplosiva intervista trasmessa lunedì sera dalla tv di proprietà saudita Al-Arabiya, le critiche del principe saudita Bandar bin Sultan bin Abdulaziz ai palestinesi per aver attaccato la decisione di due stati del Golfo di normalizzare i legami con Israele si sono tradotte in una reprimenda di 40 minuti contro la dirigenza palestinese di Gaza e Ramallah.

Il principe saudita, già capo dell’intelligence ed ambasciatore negli Stati Uniti, ha definito “riprovevoli” e “totalmente inaccettabili” i toni con cui gli esponenti palestinesi hanno condannato gli accordi di pace tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein. “Questo infimo livello del discorso non è quello che ci aspettiamo da rappresentanti che vorrebbero guadagnare il sostegno globale alla loro causa – ha detto Bandar bin Sultan – Ma non sorprende che usino termini come ‘traditori’ e ‘pugnalate alle spalle’ perché è in quel modo che si trattano tra di loro”.

Il principe ha poi delineato una panoramica storica degli spropositi commessi della dirigenza palestinese. “La causa palestinese – ha detto – è una causa giusta, ma i suoi sostenitori sono fallimentari. La causa israeliana è ingiusta, ma i suoi sostenitori hanno dimostrato di avere successo, e questo riassume gli eventi degli ultimi 70 o 75 anni”. Bandar bin Sultan è partito dal leader arabo nella Palestina Mandataria, Hajj Amin al-Husseini, che appoggiò i nazisti incontrandosi con Hitler, sostenendo il genocidio degli ebrei d’Europa, scatenando rivolte contro gli ebrei in quello che ora è Israele, in Iraq e altrove, e che capeggiò la sanguinosa e disastrosa rivolta araba contro gli inglesi. Anche il leader dell’Olp Yasser Arafat, ha continuato Bandar bin Sultan, scelse gli alleati sbagliati, minando le autorità di Giordania e Libano nel corso dei decenni e schierandosi con Saddam Hussein durante la Guerra del Golfo del 1990/91. E oggi i palestinesi si accodano alla Turchia e all’Iran, a loro volta oggetto delle dure critiche del principe saudita. “C’è una cosa che le successive dirigenze palestinesi storicamente condividono – ha riassunto – Si schierano sempre dalla parte sbagliata, e questo comporta un prezzo”.

Nell’intervista, Bandar bin Sultan si è spinto ad affermare che i dirigenti palestinesi hanno danneggiato il loro popolo quanto Israele, e ha criticato l’incapacità di Hamas e Autorità Palestinese di lavorare insieme. Ha poi dipinto i palestinesi come ingrati, rievocando gli sforzi fatti dall’Arabia Saudita per aiutare i palestinesi sin dal 1945, quando sostenne la loro causa davanti all’allora presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt. “Ogni volta che i palestinesi chiedevano consiglio e aiuto – ha detto – l’Arabia Saudita glieli forniva senza aspettarsi nulla in cambio. Loro prendevano gli aiuti e ignoravano i consigli”.

L’Arabia Saudita sinora non ha ufficialmente preso posizione sugli accordi di normalizzazione fra Israele, Emirati e Bahrein, ma secondo gli osservatori è difficile credere che re Salman e il principe ereditario Mohammed bin Salman non sapessero che un funzionario di questo livello (la figlia di Bandar, principessa Reema, è l’attuale ambasciatrice saudita negli Stati Uniti) avrebbe parlato così apertamente su un’emittente legata al regime. “Le autorità saudite – osserva la corrispondente del Jerusalem Post Lahav Harkov – sapevano quello che il principe avrebbe detto e hanno scelto di dargli risolato, non di nasconderlo”.

(Da: Jerusalem Post, Israel HaYom, 6.10.20)