Professore iracheno chiede a Gerusalemme di inviargli testi di ebraico e su Israele

"C’è un’ignoranza terribile nel mondo arabo riguardo a quello che Israele è, e c’è il desiderio di saperne di più”

image_2423Il ministero degli esteri israeliano ha comunicato mercoledì che un professore iracheno ha richiesto un invio di libri ebraici.
Ofir Gendelman, della sezione stampa araba del ministero degli esteri, ha raccontato che il professore ha inviato una e-mail tre settimane fa attraverso il sito in arabo del ministero israeliano. Il professore diceva che intendeva insegnare l’ebraico e richiesto libri di letteratura ebraica e libri su Israele.
Gendelman dice che il ministero sarà felice di accontentarlo e che sta solo aspettando di conoscere l’indirizzo postale. Naturalmente preferisce non divulgare l’identità del professore iracheno e quella del suo istituto, per ragioni di sicurezza.
“C’è un’ignoranza terribile nel mondo arabo riguardo a quello che Israele è, e c’è il desiderio di saperne di più”, spiega Gendelman. Sadiq Abdul-Matalib, vice decano della facoltà di lingue dell’università di Bagdad, conferma che la sua università ha un fiorente dipartimento di ebraico con circa 150 studenti.
L’Irak è un paese che, nella sua storia, ha partecipato con sue truppe a ben tre guerre arabe contro Israele, e ha lanciato missili Scud su Israele durante la guerra del Golfo del 1991 (nella quale Israele non era coinvolto). Oggi l’Iraq rimane tecnicamente in stato di guerra con Israele, e i due paesi non hanno rapporti diplomatici.
La comunità ebraica in Irak, molto antica e un tempo fiorente, si è ridotta a poche persone quando la maggior parte degli ebrei ha lasciato il paese, dopo la fondazione di Israele nel 1948.
L’anno scorso, un parlamentare iracheno che aveva partecipato in Israele a un convegno sull’antiterrorismo viaggiando con passaporto tedesco, è stato accusato dai colleghi in patria di aver umiliato la nazione irachena con un viaggio nel paese nemico.
A livello diplomatico, in Irak si è discussa la possibilità di un miglioramento dei rapporti con Israele, dopo la cacciata di Saddam con la guerra del 2003 guidata dagli Stati Uniti, ma nel 2004 il primo ministro iracheno Ayad Allawi stabilì che l’Irak non avrebbe rotto i ranghi arabi firmando un accordo di pace separata con Israele. Finora solo due paesi arabi, Egitto e Giordania, hanno firmato trattati di pace con Israele.

(Da: Ha’aretz, 25.02.09)

Nella foto in alto: il timbro del presidente della comunità ebraica irachena nel 1933