Quando anche le interpreti non ne possono più della faziosità anti-israeliana

Conferenza Diritti Umani: solo risoluzioni contro Israele “con tutte le brutte str…zate che accadono nel resto del mondo”

«Ci sono altre str…zate veramente brutte che succedono, ma nessuno dice niente di quella roba».

«Ci sono altre str…zate veramente brutte che succedono, ma nessuno dice niente delle altre cose»

Non sono molti i momenti lieti per lo Stato di Israele, nei forum delle organizzazioni internazionali. Ma una piccola, significativa soddisfazione l’ha avuta di recente quando un’interprete delle Nazioni Unite, non essendosi accorta che il microfono era rimasto acceso, ha fatto un commento ingenuamente onesto sul trattamento spudoratamente fazioso che Israele stava subendo durante una conferenza sui diritti umani.

Domenica mattina il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha voluto rendere noto, con tanto di filmato, il “fuori-onda” dell’interprete che ha avuto luogo giovedì sera in una conferenza in corso a New York durante la quale, come osserva la stessa interprete, venivano votate a stragrande maggioranza una decina di risoluzioni di condanna di Israele e nessuna sul resto del mondo. Un dato che l’interprete, non pensando di essere udita, si è chiesta se non fosse francamente “un peu trop” (un po’ troppo), visto che “ci sono altre str…zate veramente brutte che succedono, ma nessuno dice niente delle altre cose”.

Accortasi d’essere amplificata, la donna ha immediatamente e ripetutamente chiesto scusa (fra gli sghignazzi dei presenti), mentre la segreteria della presidenza, definito l’incidente “un problema con la traduzione”, riprendeva i lavori come previsto.

“Chi avrebbe dovuto chiedere scusa, in realtà, è l’Onu – ha commentato su Times of Israel Hillel Neuer, direttore di “UN Watch” – Fondato su nobili ideali, l’organismo mondiale sta trasformando in un incubo il sogno degli internazionalisti amanti della libertà. Il prossimo mese, alla fine di questa sessione annuale, l’Assemblea Generale avrà adottato un totale di 22 risoluzioni che condannano Israele, e solo quattro su tutto il resto del mondo. L’ipocrisia, la faziosità e la politicizzazione sono sconcertanti”.

Tanto per dire, una delle nove risoluzioni adottate giovedì dalla Quarta Commissione dell’Assemblea Generale, composta da tutti i 193 stati membri delle Nazioni Unite, condanna Israele per aver violato i diritti umani dei siriani sulle alture del Golan, senza spendere una parola sul massacro che sta avvenendo in Siria, gas compreso (né sui feriti siriani curati gratis in Israele). “Come ha giustamente detto l’interprete – conclude Neuer – ci sono un sacco di cose terribili che accadono in tutto il mondo, ma purtroppo alle Nazioni Unite nessuno dice niente delle altre cose. Troppo prese a dare addosso a Israele, le Nazioni Unite semplicemente non trovano il tempo per occuparsene”.

Mostrando il video ai ministri nella riunione di governo di domenica mattina, Netanyahu ha commentato: “Spero che non succederà nulla all’interprete, ma per fugare ogni dubbio posso garantirle un lavoro in Israele, se dovesse esserci qualche conseguenza in questo senso. Accade a volte che tutto a un tratto sia possibile strappare l’ipocrisia degli incessanti attacchi contro di noi, ed è quello che ha fatto questa coraggiosa e onesta interprete”. Insomma, ancora una volta è bastato che qualcuno dicesse “il re è nudo”.

Si vada al minuto 1.55 del filmato per udire fuori-campo il commento spontaneo dell’interprete che non si era accorta del microfono acceso

Queste le parole esatte dell’interprete: «I mean, I think when you have five statements, not five, but like a total of ten resolutions on Israel and Palestine, there’s gotta be something, c’est un peu trop, non? I mean I know, yes, yes, but there’s other really bad shit happening, but no one says anything about the other stuff».

(Da: YnetNews, Jerusalem Post, Times of Israel, israele.net, 14-17.11.13)