Quando i campioni delle causa palestinese gettano la maschera

“Tutto Israele è territorio occupato che va cancellato dalla carta geografica, e lo stesso Arafat profetizzò che gli israeliani dovranno gettarsi in mare come topi in fuga”

Un post pubblicato di recente sulla pagina Facebook della Commissione Olp per gli affari dei prigionieri, finanziata dall’Autorità Palestinese, ripropone in poche righe due principi basilari della propaganda dell’Autorità Palestinese: che tutti i terroristi detenuti sono “eroi” da celebrare e che tutto lo stato d’Israele è “territorio occupato” da “liberare”. Il post mostra le foto di un incontro fra il capo della Commissione detenuti, Qadri Abu Bakr, e il terrorista scarcerato Rushdi Abu Mukh, accompagnate da questa didascalia:

Dalla pagina Facebook della Commissione Olp per gli affari dei prigionieri, 11.8.21

“Il direttore della Commissione [Olp] per gli affari dei prigionieri, Qadri Abu Bakr, ha ricevuto oggi l’eroico prigioniero Saleh [Rushdi] Abu Mukh negli uffici della Commissione a Ramallah. Saleh [Abu Mukh], un residente di Baqa Al-Gharbiya che si trova nell’interno occupato, è rimasto nelle prigioni dell’occupazione per 35 anni. È stato rilasciato questo aprile. È uno dei prigionieri più anziani, ‘i generali della resistenza’, arrestati prima della firma degli accordi di Oslo [del 1993-95]”.
(Dalla pagina Facebook della Commissione Olp per gli affari dei prigionieri, 11 agosto 2021)

Quello che l’Autorità Palestinese definisce “un eroico prigioniero rilasciato”, è il terrorista dell’Fplp Abu Mukh che venne arrestato e processato nel 1986 per il suo coinvolgimento nel sequestro e assassinio a sangue freddo del soldato israeliano Moshe Tamam. Originariamente condannato all’ergastolo, la sua condanna venne commutata dall’allora presidente israeliano Shimon Peres ed è stato scarcerato lo scorso aprile allo scadere della pena.

Il post prosegue sottolineando che Abu Mukh è “un residente di Baqa Al-Gharbiya, che si trova nell’interno occupato”. Baqa Al-Gharbiya è una città israeliana a 15 km da Hadera e a meno di 25 km da Casarea e si trova all’interno della cosiddetta Linea Verde (la ex linea armistiziale che dal 1949 al 1967 ha separato Israele dalla Cisgiordania occupata dalla Giordania). Lo stesso Abu Mukh è cittadino israeliano. Quando la Commissione detenuti dell’Olp scrive che Baqa Al-Gharbiya si trova nell'”interno occupato” smaschera il principio basilare dell’Autorità Palestinese secondo cui non solo la Cisgiordania, ma tutto Israele è “territorio occupato”. Per cui, quando l’Autorità Palestinese parla di “porre fine all’occupazione”, intende “porre fine allo stato d’Israele”.
(Da: palwatch, israele.net, 17.8.21)

Altri sedicenti campioni della causa palestinese proclamano lo stesso concetto in modo ben più esplicito, senza farsi troppi scrupoli.

Il conduttore televisivo egiziano con sede in Turchia Sharif Abady ha affermato, in polemica con il collega egiziano Ibrahim Eissa, che i Fratelli Musulmani non fanno alcuna differenza tra israeliani moderati ed estremisti e mirano a sbarazzarsi di Israele “nella sua interezza” e di tutte le persone che vi abitano. Ecco cosa ha affermato pochi giorni fa durante una trasmissione andata in onda su Watan TV (emittente della Fratellanza Musulmana egiziana con sede in Turchia):

Clicca l’immagine per il video MEMRI con sottotitoli in inglese

Sharif Abady: “[Ibrahim Eissa] parla di estremisti, come se in Israele ci fossero delle rispettabili colombe della pace e degli estremisti con cui non abbiamo nulla a che fare. Davvero? No, amico. Noi vogliamo sbarazzarci di Israele nella sua interezza, l’intera entità: gli estremisti insieme ai moderati. Se ti va, puoi vivere tu con loro. Che Allah ti metta insieme a quella gente nel Giorno del Giudizio. Noi vogliamo rimuovere completamente tutta quella gente dalla carta geografica. Vogliamo rimuovere Israele dalla carta geografica. E’ un’entità ladra e predatrice. Ha preso la terra santa dei musulmani, che è il patrimonio del profeta Maometto. Questo è l’abc della nostra fede. Questo è islam 101 [basilare]”. (Watan TV, 13 agosto 2021)
(Da: memri.org, 13.8.21)

Gli fa eco il giornalista britannico-palestinese Abdel Bari Atwan che, in una recente intervista trasmessa sulla libanese Mayadeen TV, non solo si è augurato per gli israeliani un destino peggiore di quello degli afghani in fuga all’aeroporto di Kabul, ma ha anche rivelato che lo stesso capo dell’Olp Yasser Arafat nel 1995 gli aveva promesso che avrebbe visto il giorno in cui gli israeliani sarebbero fuggiti dalla Palestina “come topi da una nave che affonda”.

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Abdel Bari Atwan: “Israele oggi è in uno stato di confusione, in uno stato di panico. Sanno benissimo che quello che è successo all’aeroporto di Kabul si ripeterà all’aeroporto Ben Gurion. Ma l’aeroporto Ben Gurion sarà chiuso, là non ci saranno aerei. […] Non avranno altra scelta che il mare. Per Allah, dovrebbero ascoltare il consiglio di Hassan Nasrallah [capo di Hezbollah] e iniziare a imparare a nuotare, perché la loro unica opzione sarà Cipro, la loro unica opzione sarà il mar Mediterraneo. Gli afghani sono andati all’aeroporto [di Kabul], gli israeliani non troveranno un aeroporto da cui fuggire. […] Nel luglio 1995 incontrai il presidente Yasser Arafat in Tunisia. […] Arafat mi offrì di fare una passeggiata all’aperto. Era notte, verso l’una. Così siamo usciti a fare una passeggiata e lui mi disse: ‘Per Allah, tu vedrai gli israeliani fuggire dalla Palestina come i topi che fuggono da una nave che affonda’. Mi disse: ‘Tu arriverai a vedere quel giorno. Io non vivrò abbastanza per vedere quel giorno, ma tu sei molto più giovane di me e lo vedrai’. Oggi credo che quella profezia si avvererà”. (Mayadeen TV, 19 agosto 2021)
(Da: memri.org, 19.8.21)

L’evidente connotato antisemita dei propositi di distruzione dello stato ebraico si rivela chiaramente nelle affermazioni di altri nemici giurati di Israele. Ecco cosa ha dichiarato l’ayatollah Alireza Ebadi, rappresentante della Guida Suprema Ali Khamenei nella provincia iraniana meridionale di Khorasan, in un discorso pubblico andato in onda sulla tv iraniana Khorasan Jonoobi:

Ayatollah Alireza Ebadi: “Consideriamo il problema più difficile per l’islam e per l’umanità nel suo insieme, cosa che è confermata da documenti. Il problema più difficile sono stati gli ebrei. Sono più malvagi di Satana. Hanno preso il controllo del mondo con tecnica da esperti. Dedicano particolare attenzione alla guerra militare, alla guerra di propaganda e alla guerra psicologica. Diffondono dubbi e conducono guerre culturali. È così che riescono a raggiungere il loro obiettivo principale di saccheggiare il mondo”. (Khorasan Jonoobi TV, 7 maggio 2021)
(Da: jns.org, 23.8.21)