Quanti europei devono la vita alle attività anti-terrorismo del Mossad?

Emerge solo una piccola parte della realtà, ma governi e servizi di sicurezza europei conoscono i fatti e se ne vedono i risvolti politici e diplomatici

Di Yonah Jeremy Bob

Yonah Jeremy Bob, autore di questo articolo

Siamo in una nuova era. L’intelligence israeliana è diventata un bene inestimabile da esportare e sta ottenendo risultati concreti a livello politico, in particolare nell’Unione Europea.

Secondo quanto riportato dalla tv Canale 12 sabato sera, la decisione presa dalla Germania la scorsa settimana di dichiarare gruppo terroristico tutto Hezbollah, e non solo la sua “ala militare”, è stata fortemente influenzata dalle informazioni fornite dal Mossad. “La mossa è il risultato di molti mesi di lavoro con tutti gli interlocutori in Germania – ha detto un funzionario israeliano, citato da Canale 12 – Ai responsabili dei servizi si chiede di presentare le prove di un coinvolgimento legale diretto e comprovato che lega l’organizzazione a chiara attività terroristica, ed è quello che abbiamo fatto”. Le informazioni, raccolte dal Mossad per diversi mesi in un’operazione molto complessa, includevano dettagli incriminanti sugli agenti di Hezbollah su suolo tedesco (attività di terrorismo solo in Medio Oriente non sarebbero bastate). Una delle scoperte fatte grazie all’intelligence del Mossad è stata una serie di depositi nella Germania meridionale appartenenti ad agenti Hezbollah e contenenti centinaia di chilogrammi di nitrato di ammonio, un composto tipicamente utilizzato per fabbricare esplosivi. Uomini d’affari sciiti sono risultati coinvolti in transazioni e riciclaggio di denaro sporco con trasferimenti di milioni di euro su conti bancari appartenenti a Hezbollah.

Ma la Germania non è certo il primo caso in cui l’intelligence del Mossad ha portato ad interventi contro Hezbollah o altri soggetti ostili, compreso lo stesso Iran, contribuendo fra l’altro a migliorare le relazioni con il paese europeo di volta in volta interessato. Nel dicembre 2019 risulta che il Mossad ha operato con successo in appoggio agli sforzi della Danimarca per catturare una cellula di 20 terroristi che pianificava un’ondata di attentati. Agenti di sicurezza danesi hanno arrestato i terroristi e sequestrato una varietà di armi grazie alle indicazioni dell’agenzia di spionaggio israeliana.

Il direttore del Mossad, Yossi Cohen

Secondo quanto riferito dal Jerusalem Post, il Mossad ha contribuito anche  fornire le informazioni che hanno consentito alla Bulgaria di risolvere il caso di un attacco terroristico contro turisti israeliani su suolo bulgaro del 2012, al quale parteciparono anche alcuni cittadini bulgari, e di perseguire gli agenti di Hezbollah implicati.

All’inizio del 2019, sia il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che il direttore del Mossad Yossi Cohen hanno rivelato alcuni aspetti del coinvolgimento dell’agenzia nel fornire informazioni risultate essenziali per sventare in tempo un piano dell’Isis volto a fare esplodere un volo tra Sydney e Abu Dhabi. Netanyahu ha spiegato che non poteva fornire ulteriori dettagli, ma che bastava “moltiplicare circa per 50” il piano terroristico contro la compagnia aerea di Sydney per avere un’idea della quantità di trame terroristiche in tutto il mondo (principalmente dell’Isis) che Israele ha contribuito a prevenire grazie alle sue capacità di cyber-intelligence.

Non basta. Sono anche circolati resoconti sul possibile intervento di Israele in aiuto a Turchia, Olanda, Danimarca e Svezia nel prevenire o risolvere attacchi da parte dell’Iran e dei suoi surrogati. “Un diplomatico iraniano a Vienna era a capo di un progetto di attentato esplosivo in Francia – ha detto Cohen – Ora è in stato di arresto e altri [terroristi della cellula] sono agli arresti in Belgio”. Membri dell’intelligence israeliana “sono profondamente coinvolti nello sforzo di contrastare queste minacce prima che si arrivi alla morte di innocenti – ha aggiunto Cohen – Operiamo fianco a fianco con altri paesi per impedire altre morti”.

L’autobus di turisti israeliani fatto esplodere da Hezbollah a Burgas, in Bulgaria, nel luglio 2012

In molti di questi casi, l’aiuto del Mossad ha portato a misure di ritorsione da parte dei paesi europei contro l’Iran. Vi sono state situazioni in cui alcuni paesi dell’Unione Europea, che avevano esercitato pressioni su Stati Uniti e Israele circa la questione del nucleare iraniano, dopo aver scoperto le pesanti intromissioni iraniane che a volte l’intelligence israeliana aveva aiutato a svelare, sono diventati più solidali con la posizione di Israele, perlomeno temporaneamente.

Il cambiamento più vistoso, ovviamente, è stato lo scontro dell’AIEA con l’Iran lo scorso marzo circa materiale nucleare non dichiarato e diversi siti nucleari rivelati dall’ardita operazione del Mossad del gennaio 2018.

Ovviamente non tocca al Mossad spingere i paesi dell’Unione Europea a capire a approvare le politiche di Israele. Ma certamente, per quanto riguarda Hezbollah Iran e altri nemici del genere, l’utilissima attività dell’agenzia e il suo crescente profilo globale hanno aiutato significativamente la politica estera d’Israele ben al di là dei singoli incidenti specifici nei quali il suo aiuto si è rivelato determinante. Con riferimento a Germania, Danimarca, Bulgaria, Francia e chissà quanti altri, le antenne sempre vigili del Mossad sono diventate uno strumento potente non solo per la raccolta di informazioni vitali, ma anche per esercitare un profondo impatto su politica e diplomazia.

(Da: Jerusalem Post, 4.5.20)