Quella “entità fittizia” che in realtà è il paese più radicato, stabile e avanzato della regione

La voce fuori dal coro di un intellettuale arabo della comunità drusa d’Israele

Di Salman Masalha

Salman Masalha, autore di questo articolo

Salman Masalha, autore di questo articolo

Quest’anno Israele ha celebrato la sua 67esima Giornata dell’Indipendenza. Non è facile parlare di questo evento su un quotidiano arabo perché la semplice menzione del nome Israele nell’arena araba suscita forti emozioni. Da decenni la parola Israele si è legata, nell’immaginazione dei popoli arabi, alle parole Palestina e Nakba (palestinese): è stato versato così tanto inchiostro e sono state dedicate così tante ore di trasmissione a discutere del cosiddetto “problema primario degli arabi”!

Pronunciare il nome stesso di Israele non è mai stato facile per gli arabi, dai leader ai loro portavoce ai loro intellettuali. La parola Israele spesso viene scritta tra virgolette nello sforzo di ignorare la realtà che gli autori hanno davanti agli occhi. Il trattamento riservato a questa realtà è diventato una sorta di gara di retorica, nel discorso pubblico arabo: alcuni non si accontentano di utilizzare le virgolette e si spingono fino a bandire la menzione stessa di quel nome negli scritti arabi sostituendolo con locuzioni del tipo “lo stato dei banditi”. Poi la retorica araba si è ancor più infervorata e ai precedenti epiteti è stato aggiunto un nuovo termine: “l’entità fittizia”. Tutta questa arrogante ostinazione nel discorso pubblico arabo non è mai cessata e continua ancor oggi, con l’aggiunta di nuovi epiteti come “lo stato aberrante” o “lo stato artificiale”.

La retorica araba si alimenta dell'illusione che Israele sia una "entità fittizia"

La retorica araba si nutre dell’illusione che Israele sia una “entità fittizia”

In questo contesto va ricordato che, quando lo stato di Israele venne istituito, il numero degli stati arabi indipendenti si poteva contare sulle dita delle mani, mentre ora la regione ha generato un significativo numero di paesi arabi relativamente recenti, anch’essi artificiali, e per contarli non bastano le dita di entrambe le mani e dei piedi. Ma non è forse vero che tutti i paesi di questa ragione, e per la verità tutti i paesi del mondo moderno, sono artificiali?

Così, mentre gli apostoli di questo discorso arabo tenevano la testa sepolta nella sabbia, Israele continuava ad approfondire le sue radici nella regione mentre dall’altra parte si perpetuava il discorso arabo teso a suscitare emozioni e a mobilitarle al servizio di coloro che zittiscono il buon senso nella testa delle persone. In effetti, il discorso sulla Palestina non era evidentemente altro che uno strumento utilizzato dai leader arabi per eludere il fatto che le entità arabe sono altrettanto e più fittizie.

Intanto gli anni passavano, ed eccoci qui dopo quasi settant’anni durante i quali siamo nati, cresciuti e invecchiati su questo pezzo di terra, e che cosa vediamo intorno a noi? Senza dubbio ogni arabo con un briciolo di intendimento si ritrova a porsi le stesse domande: dov’è che sono i veri stati dei banditi? dov’è  che sono le vere entità fittizie?

A puro titolo esemplificativo, facciamo un breve elenco: Al-Yemen Al-Sa’id, il “gioioso Yemen”, come dire l’Araba Felix, è ben più infelice di quanto non fosse prima dell’indipendenza; la Libia, un’altra entità fittizia, è tornata alle sue radici e divisioni tribali che precedevano la sua istituzione; “l’entità fittizia” Iraq si è spaccata secondo i suoi gruppi settari ed etnici; anche “l’entità fittizia” Siria è andata in pezzi, annegando in un mare di sangue e di crimini ad opera del decantato “asse della resistenza” (Siria, Iran, Hezbollah) senza che sia in vista alcun riscatto. E il Libano, questo Libano con il territorio troppo piccolo e la popolazione troppo grande che non riesce nemmeno a nominare un presidente, questa entità è così fittizia che è nata, vive e morirà su base confessionale. Ogni setta ha un leader, e ogni setta nomina il proprio capo a vita.

Mappa della Lega Araba (Israele è cancellato dalla carta geografica).

Mappa della Lega Araba (Israele è cancellato dalla carta geografica). “Dove sono i veri stati dei banditi, le vere entità fittizie?”

Per quanto riguarda la Palestina – che, come il resto dei paesi della regione, è anch’essa un’entità fittizia – molti anni fa hanno cominciato a formarsi due entità di fatto, una a Gaza e una in Cisgiordania. Oggi, dopo decenni, i palestinesi stanno scoprendo che il loro problema non è più “il problema primario degli arabi” e che la loro nakba non è maggiore né peggiore di altri nakbe arabe, perché la Grande Siria ad esempio sta subendo una nakba molto più grande che fa impallidire la loro. E così siamo arrivati a un punto in cui ogni arabo si occupa dei suoi problemi e ognuno parla di ciò che lo preoccupa direttamente, vale a dire dei suoi propri problemi.

Se guardiamo a quello che sta accadendo attorno a noi in questa regione, vediamo che le entità più stabili non sono arabe, e sono entità forti e sviluppate: dall’Iran, alla Turchia, a quella che gli arabi si ostinano a definire “entità fittizia” e che il resto del mondo chiama Israele. Dunque, come dovremmo descrivere la nostra situazione? Forse con le parole di un antico detto popolare: i nostri guai provengono solo da noi [in italiano si direbbe: chi è causa del suo mal…].

(Da: Al-Hayat (giornale arabo edito a Londra), 23.4.15; tradotto in inglese da MEMRI, 7.8.15)

Vedi anche:

L’Oriente che vive nel passato

La nazionalità palestinese e le dure repliche della storia

La parola Nakba