Reso cieco da un attentato, ha ricostruito la sua vita ed è diventato padre

Quando si svegliò in un ospedale, dodici anni fa, non poteva vedere né sentire e pensava d’essere stato sequestrato dai terroristi

Di Yaron Kelner

Eyal Neufeld e sua figlia Noam

Eyal Neufeld e sua figlia Noam

Dodici anni fa, Eyal Neufeld si svegliò in un ospedale senza più né vista né udito: era stato gravemente ferito in un attentato terroristico su un autobus nei pressi della città di Safed, nel nord di Israele. La settimana scorsa Neufeld ha celebrato la nascita della sua prima figlia, Noam.

“Questo è il giorno più felice della mia vita”, dice Neufeld. Eyal Neufeld ha trascorso lunghi mesi in ospedale per le gravi ferite subite in un attentato terroristico di Hamas del 2002 che provocò la morte di nove israeliani. Non poteva comunicare o capire dove fosse e cosa stava succedendo intorno a lui. Nonostante le gravi lesioni e il trauma, Neufeld non ha mai mollato. Si è sottoposto alla riabilitazione, si è spostato, ha ricostruito la sua vita. A fine dicembre ha vissuto una delle sue più grandi gioie: è diventato padre. La moglie Iris ha dato alla luce il primo figlio della coppia: una bimba di nome Noam.

“Quando giacevo ricoverato, non pensavo che sarei mai potuto arrivare dove sono arrivato – dice Neufeld – Chi poteva pensare, allora, di metter su famiglia? Era un sogno, e ora sto realizzando quel sogno. Ora è realtà. Il 29 dicembre è stato uno dei giorni più felici della mia vita, forse il più felice. Sono in grado di sentire e ascoltare la mia bambina. Non ci sono parole per esprimere i miei sentimenti”.

Neufeld abitava a Carmiel e venne ferito nell’attacco terroristico del 4 agosto 2002 sulla linea 361 ad Har Meron, in Galilea. Nove persone morirono, 38 restarono ferite di cui dieci in modo grave. “Ero seduto molto vicino al terrorista – ricorda Neufeld – Quando mi alzai per scendere dall’autobus, c’erano due ragazzi di leva tra me e il terrorista. Non appena si aprì la porta, quello urlò qualcosa. Mi voltai a guardare e vidi il terrorista che si aggrappava a uno dei due ragazzi e si faceva esplodere con lui”. E’ l’ultima cosa che ha visto coi propri occhi.

L'autobus 361 colpito nell’attacco terroristico palestinese del 4 agosto 2002 ad Har Meron, in Galilea

L’autobus 361 colpito nell’attacco terroristico palestinese del 4 agosto 2002 ad Har Meron, in Galilea

Neufeld venne ricoverato all’ospedale Rambam di Haifa privo di sensi. Aveva perso vista e udito e aveva subìto diverse fratture in tutto il corpo. Quando riprese conoscenza, era impossibile comunicare con lui. Neufeld credeva d’essere stato rapito dai terroristi ed era sopraffatto dalla paura ogni volta che qualcuno gli si avvicinava. Solo quando il personale ospedaliero gli diede in mano delle lettere di plastica capì che stavano cercando di comunicare con lui e cominciò a collaborare. Successivamente Neufeld seguì l’iter della riabilitazione presso il Centro Medico Sheba, vicino a Tel Aviv, da dove è stato dimesso solo sei mesi dopo l’attentato.

Lentamente ma costantemente Neufeld ha ricostruito la sua vita. Grazie a un impianto è riuscito a recuperare l’udito. Ha sposato Iris e ha studiato scienze politiche all’università. Circa un anno e mezzo fa ha iniziato a lavorare presso l’Authority israeliana che regola il mercato dell’energia elettrica, grazie all’impegno dell’Associazione Equal Chance che aiuta i disabili a entrare nella forza lavoro.

Neufeld dice che tutta l’ispirazione deriva da una cosa: essere un buon padre per Noam. “Sono contento d’avere un lavoro e di poterle dare tutto ciò che è necessario nella vita, e non solo le cose materiali, senza mai darle la sensazione che siamo diversi perché il padre non può vedere. Non c’è motivo per non andare avanti con la vita. Restando a piangere tutto il giorno non si va da nessuna parte”.

(Da: YnetNews, 2.1.15)